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Il bacio, il gol e l’esultanza strozzata: la rivincita di Vidal arriva nella sera più importante

di Ivan Cardia

Tutto è iniziato con un bacio ed è finito con una festa negli spogliatoi. Nel mezzo, il gol, l’esultanza trattenuta, le scuse e le spiegazioni per quell’atto d’affetto verso un fratello e non lo stemma degli avversari. Il derby d’Italia è soprattutto la storia della rivincita di Arturo Vidal, il romanzo di formazione in formato Bignami che racconta l’avventura del centrocampista cileno all’Inter. E la serata che forse può cambiarle di senso, segno e verso. Al cospetto della Juventus e del suo passato, King Arturo si fa prendere dalle emozioni sì, ma poi le riversa in un gol voluto, cercato, inseguito e infine raggiunto. Il secondo a stretto giro di posta in nerazzurro, questa volta con uno peso specifico diverso. Perché su azione e non su rigore, perché al proprio passato. E perché, forse, può essere la svolta decisiva, mica soltanto per lui ma per l’intera banda Conte: potremmo aver visto il gol scudetto, fatto di testa e anzi di cresta, lo scopriremo soltanto alla fine del campionato.

Non tirate conclusioni. È il messaggio più inequivocabile che mandano la partita di Vidal di ieri sera e tutto quello che le ha fatto di contorno. Il grande ex ha baciato e punito il suo passato, alla faccia di chi osava mettere in discussione che a quel momento di tenerezza verso una storia che non si può dimenticare come se nulla fosse ne sarebbero seguiti altri durante i novanta minuti. Così, come la Juventus non diventa una squadretta per un derby perso male, ma ne esce ridimensionata, anche l’Inter non dimentica tutte le vicissitudini di una stagione che non è filata liscia come l’olio, ma si può raddrizzare una volta per tutte. E Vidal? Ecco, appunto, la sua gara è quella che dice: aspettate, aspettiamo, non tracciamo bilanci prima della fine. Sinora è stato quasi un flop, alla corte dell’Inter. Nella serata dei grandi giocatori ha ricordato a tutti di esserlo, ancora. Magari ci saranno alti e bassi, inevitabilmente torneremo a discutere un campione che non può essere più quello di dieci anni fa. Ma una rivincita, dopo l’ultimo bacio al passato che dà anche quel senso di chiusura, il cileno se l’è presa eccome.


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