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Le panchine 24/25: il curioso caso di mister De Rossi. Può fare meglio di Mourinho

di Simone Lorini

Arrivati all'ultima pausa per le Nazionali prima dell'Europeo, tutti gli sforzi dei club italiani sono sul campo per quanto riguarda calciatori e staff tecnico, mentre il pensiero di chi siede negli uffici delle società va forzatamente alla programmazione della stagione 2024-25. Si parte dal ritiro, dalle amichevoli estive, ovviamente dal calciomercato, ma ancor prima dovrà esserci la decisione più importante dell'anno, quella che riguarda chi siederà in panchina e prenderà le decisioni più delicate nell'interesse di tutti: l'allenatore. E in Serie A, dopo qualche estate di calma, si rischia un domino interessantissimo anche ad alti livelli. In casa Roma dopo l'esonero di Mourinho e le dimissioni di Tiago Pinto sembrava pronta una vera e propria rivoluzione tecnica. Invece i risultati di De Rossi hanno cambiato tutto e 'Capitan Futuro' ha tanto da giocarsi nei prossimi due mesi.

Le cose formali - Daniele De Rossi ha firmato con la Roma un contratto breve, di appena sei mesi, fino al termine della stagione: il vincolo scadrà il 30 giugno 2024, ma i risultati ottenuti dal giovane tecnico hanno cambiato le carte in tavola. La Champions, che sembrava solo un sogno qualche settimana fa, ora è a portata di mano. I giallorossi sono i principali inseguitori del Bologna e solo gli straordinari risultati della squadra di Motta ha fin'ora impedito l'aggancio al quarto posto.

Il futuro - Come sempre, saranno i risultati a essere decisivi: oltre alla ricorsa alla Champions, che sarebbe un risultato storico per l'era Friedkin e mai centrata nemmeno da Mourinho, c'è un quarto di finale di Europa League contro il Milan da giocare. Andare in fondo darebbe la virtuale certezza di una conferma al tecnico.

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