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Hellas a caccia delle Streghe. La cabala sorride a Lasagna, che vuole rompere il digiuno

di Luca Chiarini

A Benevento il Verona cerca l'ultimo - o al limite il penultimo - tassello da incastonare al mosaico che porta il nome di salvezza aritmetica. Che non è in discussione da parecchio tempo, ma che sarebbe assai gradevole sigillare con la ceralacca dell'ufficialità, dopo averne assicurato così precocemente l'ufficiosità. Anche e soprattutto per regalarsi un rush finale ancor di più all'insegna della serenità - che di certo non manca nemmeno ora - e perfezionare ulteriormente le condizioni per consolidare la crescita dei singoli, del gruppo e - perché no - studiare variazioni sul tema a livello tattico, in ottica futura e senza l'assillo del qui e ora.

L'antidoto per non veder le Streghe (di Benevento), ma al contrario per "cacciarle", può essere Kevin Lasagna. Uno che quando vede giallorosso si scatena: nel doppio precedente della stagione 2017/2018, l'unico in Serie A, l'ex Udinese trafisse la porta campana per ben tre volte. Una nel match d'andata, su assist di quel Barak sulle cui ali sembra sul punto di rompere la barriera del suono il velivolo gialloblù. Al ritorno fu addirittura doppietta in due minuti, che servì a ribaltare l'iniziale svantaggio friulano. Momentaneamente, perché in zona Cesarini fu Bacary Sagna a fissare sul tre a tre il risultato di una gara certamente frizzante e rocambolesca.

Il classe '92 è ancora a caccia del primo centro con la nuova maglia. Dopo gli sprechi di Genova - per i quali, va detto, s'è accanita anche un po' di mala sorte - e il duello improbo di sabato con De Ligt, l'infrasettimanale può essere per lui una ghiottoneria da divorare avidamente e azzannare, per rompere un digiuno in campionato che dura da più di due mesi.


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