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Emergenza Coronavirus. Bologna, Di Vaio: "Torniamo a giocare, anche a giugno"

di Simone Lorini

Marco Di Vaio, responsabile scouting del Bologna, parla ai microfoni di Sky dalla clausura forzata della sua casa: "Faccio cose nuove, abbiamo impostato la giornata familiare in modo diverso rispetto a quanto fatto fino ad ora. Con mia moglie cerchiamo di dare un senso alla mattina, io passo l'aspirapolvere e do una mano in casa, cosa mai fatta in vita mia. Nel pomeriggio studio, guardo partite e seguo campionati che magari conoscevo meno, mi informo su calciatori nuovi".

Cosa ti ha colpito della tua avventura a Montreal?
"Abbiamo scoperto un mondo diverso, una bella esperienza per me e per la mia famiglia. Il calcio non è ancora allo stesso livello del nostro, ma sta crescendo molto e noi lo seguiamo da vicino. Stanno investendo nei giovani, l'ultimo viaggio che ho fatto è stato in Colombia per il preolimpico e tanti giocatori sono già in MLS. La città è meravigliosa comunque, consiglio di andarci".

Il giocatore più forte che hai affrontato?
"Direi Alessandro Nesta, anche se quello che mi ha messo più in crisi è Fabio Cannavaro, con cui mi sono allenato tanto a Parma. Non ero un titolare e quindi eravamo spesso contrapposti in allenamento".

Che obiettivo di classifica ha il Bologna quest'anno?
"Noi siamo in una posizione di metà classifica e non tanto lontani dalla zona Europa, l'intenzione è lottare fino alla fine per quella zona di classifica. Abbiamo preso 6-7 giocatori di prospettiva nell'ultimo mercato, abbiamo condiviso con Mihajlovic un percorso e lo stiamo portando avanti".

La posizione del Bologna sull'eventuale ripresa?
"Giocare, se le condizioni di sicurezza lo permetteranno, magari anche ricominciando a giugno. Sarebbe bello dare alle persone la possibilità di dare un po' di svago guardando la squadra che tifano".

Ti rivedi in qualche attaccante dell'odierna Serie A?
"Non ha caratteristiche simili, però mi rivedo un po' in Immobile, anche se lui è più potente di me. Interpretiamo il ruolo in modo simile. Il poster che avevo in camera? Bruno Giordano, è stato un riferimento per me".


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