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Cagliari, un'altra scelta ambiziosa: DiFra dopo un anno tra sogni e risultati così così

di Ivan Cardia

Eusebio Di Francesco tenta il rilancio, inseguendo gli anni d'oro di Sassuolo. Ma anche il Cagliari, scegliendo il tecnico abruzzese, dimostra di non avere timore delle proprie ambizioni. E che, anche se l'anno del centenario non è andato proprio come da programmi, i rossoblù non hanno alcuna intenzione di pensare a un ridimensionamento.

137 milioni di euro. A scanso di equivoci, non è la cifra realmente spesa dai sardi nella stagione appena conclusa. È però (dati Transfermarkt), il valore di mercato degli acquisti fatti, molti dei quali sono arrivati in prestito o con formule analoghe. Il ritorno di Nainggolan, ma anche i vari Nandez, Simeone, Rog, Vicario, Pellegrini, Olsen: dodici mesi fa, di questi tempi, in molti immaginavamo un Cagliari come sorpresa del campioanto. Lo è stato, nella prima parte. Poi la squadra si è attorcigliata in una spirale involutiva, Maran ha salutato, è arrivato Zenga. Il bilancio finale recita 45 punti e 14° posto. Un miglioramento rispetto alla stagione precedente, ma non troppo significativo.

Di Francesco è una scelta ambiziosa. Non che tenere Zenga non lo sarebbe stato. Ma il tecnico abruzzese ha fatto benissimo al Sassuolo e in parte anche alla Roma. La Sampdoria è stato un passo falso (per entrambe le parti), ma parliamo pur sempre di un allenatore che fino a un anno e mezzo fa era considerato un potenziale candidato alla panchina della Juventus. Imparata la lezione a tinte blucerchiate, è difficile pensare che possa non chiedere un mercato all'altezza. Non pretenderà certo la luna, ma che la società del presidente Giulini non abbandoni la traccia già segnata un anno fa: crescere, stagione dopo stagione.


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