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Cagliari, Nicola: "Entro nella vostra storia in punta di piedi"

di Giancarlo Cornacchia

10.15. Alle ore 10.30, presso la sala stampa dell'Unipol Domus, il neo tecnico del Cagliari, Davide Nicola, verrà presentato alla stampa ed alla piazza. Sarà una giornata intensa per lui, giacchè subito dopo la conferenza dovrà recarsi al Crai Sport Center per il raduno degli elementi convocati alla prima parte del ritiro precampionato.

10.5 Inizia la conferenza con le parole di Nereo Bonato: "E' stato un passo importante per iniziare un nuovo percorso. Dopo la partenza di Ranieri, la società ha ritenuto opportuno valutare diversi profili, da quelli umani e quelli tattici. Nicola è il profilo giusto per un nuovo ciclo. Sarà una sfida importante. La gente ci ha sostenuti a raggiungere risultati impensabili. Speriamo possano continuare a starci vicini. Dobbiamo essere anche bravi noi a coltivarli".

Davide Nicola: "Anzitutto voglio ringraziare tutti per l'accoglienza di ieri. E' stata fantastica e crea i presupposti per lavorare instancabilmente. Entro nella vostra storia in punta di piedi".

Come si è sviluppata la trattativa?
"Non ho lasciato l'Empoli, bensì accettato il Cagliari. Allenare in Sardegna era un desiderio latente. E' una piazza che mi ha sempre intrigato da quando ho iniziato ad allenare".

Ha avuto modo di sentire Ranieri?
"La trattativa è stata lunga perchè le due società coinvolte sono molto serie e rispettose. Il rispetto è la prima cosa, poi ci siamo messi d'accordo nei tempi corretti e giusti. Ranieri? E' una persona prima di un allenatore. Non posso fare paragoni perchè il suo curriculum parla da solo. Ci siamo sentiti anche prima della fine del campionato. Mi ha scritto una cosa che porto nel cuore. Il fatto di prendere il suo posto è un onore".

Non troverà giocatori importanti, ma tanti prestiti che sono rientrati. Su quali settori bisognerà lavorare sul mercato?
"Sono domande a cui rispondo volentieri, ma la priorità oggi è conoscere i giocatori al momento disponibili. Conosco solo Scuffet, dunque non vedo l'ora di conoscerli, le loro qualità, e quelli che sono funzionali al progetto tattico. Prima di questo non posso parlare di mercato. Alcuni ruoli sono rimasti scoperti, come Dossena e Nandez, la società lo sa e sta lavorando".

Interviene Bonato.
"Stiamo lavorando sul mercato. Abbiamo unità di intenti e faremo delle altre operazioni. Non ci sembrava corretto dare ufficialità prima del mister".

Che idea si era fatto del Cagliari e cosa le ha chiesto la società?
"Il Cagliari ha dimostrato forte coesione, valore da preservare e integrare. Ranieri ha fatto le sue valutazioni in base a quello che aveva a disposizione. Avremo le nostre caratteristiche e faremo ciò che serve per rendere funzionale ogni elemento che arriverà. Nonostante la lunga trattativa siamo stati sempre in contatto".

Che idea si è fatto del calendario?
"Giocare in casa è sempre motivo di orgoglio e forza. Avremo la possibilità di averli dietro le orecchie, l'idea dev'essere quella di avere un rendimento importante sia in casa che fuori, soprattutto di prestazioni che poi portano risultati. Negli ultimi anni giocare con frequenza in casa all'inizio è insolito. Ma non mi concentro sul calendario. Dovremo affrontarle tutte".

E' giunto in una piazza che, in genere, era un avversario importante.
"In questo momento sono full immersion in un'avventura che desideravo tanto. Non voglio fare paragoni o proclami".

Per Bonato: è possibile possa arrivare qualche ufficialità nelle prossime ore?
"Qualcosa è stato seminato ed a breve verrà ufficializzato. Era necessario integrare nel breve determinati ruoli".

Viene definito l'uomo dei miracoli. Ora ha l'opportunità di allenare dall'inizio.
"Le etichette sono invenzioni giornalistiche. Io faccio il mio lavoro, senza pensare alle etichette. Se riesco a raggiungere quanto mi viene chiesto, e se riesco, anche grazie al mio entusiasmo, non posso che essere felice".

Quanto spazio hanno i giovani nel suo credo calcistico?
"Con le persone, direi. A prescindere che siano giovani o meno io guardo le qualità e l'affidabilità per determinate situazioni. Con i giovani bisogna avere pazienza. Per me è fondamentale che abbiano fare ed consapevolezza dei propri mezzi".

Che obiettivi le ha chiesto la società?
"Sono d'accordo quando la società dice di voler consolidare quanto già fatto. Le parole, poi, le porta via il vento. L'ambizione è importante e va contestualizzata. Va bene guardare le stelle, ma bisogna tenere i piedi per terra. Importante, inoltre, avere una linea comune. Così facendo si raggiungono più facilmente i risultati. Ci sarà da lottare, ma farlo insieme sarà più facile. Mantenere la categoria è il primo passo, questo è quanto ci interessa".

Ancora Bonato.
"Stiamo facendo un percorso che ci ha portato dalla B alla salvezza in A. Ora vogliamo crescere. Il gruppo rimarrà, ma con alcuni correttivi. Alcune uscite ci devono essere per permettere questa crescita. Non siamo all'anno zero. Il nostro percorso continua. Marin? E' un giocatore che rientrerà in rosa. Faremo con il mister le valutazioni del caso. Si vedrà. Stiamo parlando anche con Viola, mentre Lapadula si godrà qualche giorno di vacanza poi verrà valutato nel quotidiano. Dipenderà dalle dinamiche di mercato. Nessuno è intoccabile, abbiamo le nostre idee".

Perchè ha scelto Cagliari?
"Ripeto, era un desiderio latente. Cagliari mi ha intrigato da sempre. Questo che mi scorre nelle vene, desiderare ardentemente qualcosa, di lavorare instancabilmente. Sarà importante partire con i test e valutare i giocatori da subito".

Lei fu al fianco di Pisacane quando denunciò il tentativo di combine. Il suo rapporto con lui sarà importante tra primavera e prima squadra?
"Ritrovare Fabio sarà emozionante. Passa il tempo e vederlo allenatore è una cosa piacevole. Ha grandi valori e sarà un piacere confrontarci".

Porterà la squadra a giocare le amichevoli nei paesi della Sardegna?
"Assolutamente si, qualora ci saranno le condizioni".

Guardando il calendario ha pensato all'entusiasmo dei tifosi?
"Assolutamente. Quando non lavoro sul campo mi piace immaginare queste situazioni".

11.11. Fine della conferenza.


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