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Cagliari, la strada verso la salvezza si fa davvero in salita

di Francesco Aresu

Dovevano arrivare i tre punti, è arrivata l'ennesima sconfitta. Con lo 0-1 di ieri sera contro il Torino, il Cagliari ha raggiunto la non certo onorevole cifra di 14 sconfitte su 23 gare, con sole 3 vittorie e 6 pareggi: numeri che mettono spalle al muro la gestione Di Francesco, da ieri sempre più vicino alla fine della sua esperienza in rossoblù. Troppo fragile la squadra isolana, che contro i granata di Davide Nicola ha messo in mostra tutti i limiti: incapace di segnare (3 soli gol nel 2021), nonostante una fase difensiva migliorata rispetto al passato. Una rete subita a match nelle ultime 5 partite non sarebbe in sé un rendimento preoccupante, ma la contemporanea sterilità offensiva ha fatto crollare il rendimento dei rossoblù, che ormai inseguono la vittoria da ben 16 gare. Un'enormità, soprattutto se si considerano i 5 punti che ora li separano dal Torino che, violando la Sardegna Arena capitalizzando al massimo il gol di Bremer, ha fatto uno sgambetto che, alla lunga, potrebbe risultare decisivo nei destini del Cagliari. Al termine del match di ieri, con Di Francesco infilatosi subito nel tunnel che porta agli spogliatoi dell'impianto cagliaritano, la scelta del silenzio stampa che non depone certo a favore del tecnico abruzzese.

Al di là di chi si siederà sulla panchina rossoblù nella prossima gara contro il Crotone, altra sfida salvezza da non fallire assolutamente, il calendario offre ancora tre sfide sulla carta abbordabili per una rosa di livello assoluto come quella cagliaritana. Una difesa con Cragno, Ceppitelli, Rugani e soprattutto Godin è a dir poco fuori luogo in zona retrocessione, ma la storia insegna che quanto scritto sulla carta spesso è ben diverso dalla realtà dei fatti: uno scontro diretto da giocarsi in trasferta, contro una squadra ostica e con elementi da tenere d'occhio come il grande ex Adam Ounas, passato per Cagliari non certo lasciando un ricordo indelebile nel cuore della tifoseria isolana. Ma prima di pensare a incroci pericolosi, in casa rossoblù ora le priorità sono altre: decidere il futuro della guida tecnica, confermando Di Francesco o scegliendo il suo successore (Semplici?), per poi cercare di serrare le fila e far ripartire, questa volta senza appello o quasi, la corsa verso la salvezza che si è fatta sempre più ripida.


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