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Cagliari, Giulini dice di non avere sbagliato sul mercato. Petagna e Shomurodov un gol in due

di Andrea Losapio

Il presidente del Cagliari, Tommaso Giulini, sabato si è presentato personalmente per spiegare la situazione. "Lui è quello che più di chiunque altro ci può aiutare. Non è questione di riconoscenza, ma l’ambiente è convinto che il mister e il suo staff ci porteranno fuori da questa situazione. Nessuno come lui tiene a questa salvezza, non vuole terminare la sua carriera con un evento negativo. Paghiamo tanti errori individuali, gran parte di questa rosa è sotto le aspettative, tutti dovranno prendersi le loro responsabilità per venirne fuori”. Ai microfoni di Radio Rai poi poneva l'accento particolarmente sul fatto di non avere sbagliato niente dal punto di vista del mercato fra la scorsa estate e gennaio, quando servivano due innesti: uno di esperienza come Mina, l'altro di qualità come Gaetano.

Andando a spulciare chi farebbe la differenza in questo Cagliari, da un anno all'altro e senza considerare Nandez, questo è il quadro.

Petagna: 11 gol nelle ultime tre stagioni (uno in questa) fra Napoli e Monza.
Shomurodov: 3 gol in un anno e mezzo alla Roma, 1 in sei mesi allo Spezia (dove retrocede), 0 quest'anno.
Yerry Mina: 20 presenze in due anni all'Everton, quattro alla Fiorentina.
Augello: retrocesso con la Sampdoria.
Oristanio: 1 gol in Eredivisie l'anno scorso con il Volendam.
Prati: retrocesso con la SPAL, zero gol con il Cagliari.

La realtà è che il Cagliari sperava potesse andare bene così. Con una squadra che è salita in Serie A con due gol in zona Cesarini di Pavoletti che, però, quest'anno ne ha 36, mentre Lapadula ne ha compiuti 34 un anno fa. Il diktat in estate era semplice: servono giocatori che abbiano già calcato la Serie A, onde evitare quello che si è visto qualche anno fa con la retrocessione. In verità gli errori sono stati tanti, probabilmente per "necessità virtù". Non è più il Cagliari che spende 18 milioni per Nandez, è chiaro. Così però è cercare di fare le nozze con i fichi secchi, dicendo che il vino della spina sia il migliore possibile.


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