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Bonini sul mercato Juve: "I difensori costano, ma bisognava chiudere per Calafiori"

di Tommaso Bonan

Massimo Bonini, allenatore ed ex calciatore, è intervenuto durante il programma "Piazza Affari" su TMW Radio per commentare vari temi:

Con Koopmeiners la Juventus avrebbe un centrocampo da lotta scudetto?
“Stanno puntando molto in quel reparto, ma serve soprattutto organizzazione di gioco. Anche due anni fa erano cambiati tanti giocatori, con l’approdo anche di Paredes, ma conta poi l’organizzazione”.

Farebbe bene la Juventus a cedere Chiesa?
“L’anno scorso ha giocato in un ruolo non suo e questo lo ha depotenziato. Non è migliorato durante l’anno come seconda punta e poi all’Europeo è andato male come tutti. Quando si dà via un giocatore così però bisogna comunque trovare un sostituto all’altezza della situazione. Un giocatore che dribbla e crea superiorità è troppo importante nel calcio moderno”.

Per l’esterno avrebbe più senso spendere soldi per Sancho o valorizzare Soulè?
“Piuttosto che rischiare nel prendere un giocatore nuovo io valorizzerei i ragazzi in rosa. Oltre a lui ci sono Fagioli e Miretti, altrimenti le squadre Under-23 non hanno senso. O ci si crede o non ci si crede in questi elementi. I ragazzi della Juventus potranno anche sbagliare, ma hanno personalità”.

Che passo è per la Juventus separarsi da Szczesny e prendere Di Gregorio?
“Di Gregorio è il portiere che ha fatto meglio. Scegliere un italiano bravo è stata una bella mossa, se sono forti i giocatori non vedo perché non prenderli. Come statistiche ha fatto vedere anche di essere bravo ad impostare dal basso. Ha dimostrato di essere uno dei più promettenti per il futuro”.

Calafiori potrebbe andare in Premier League, che ne pensa?
“I difensori ormai costano tantissimo, ma la Juventus doveva chiudere prima per Calafiori. È facile parlare da fuori, ma io lo avrei preso subito. È molto bravo tecnicamente, può giocare anche da esterno e sa inserirsi. Non bisognava attendere la vetrina degli Europei”.

Cosa la sta colpendo degli Europei?
“Bene o male sono sempre le stesse squadre ad arrivare in fondo. La Spagna ha un vivaio incredibile, con tanti giocatori di livello. Forse l’Olanda è una sorpresa, dato che sta tornando a quell’idea di calcio totale che l’ha sempre caratterizzata.
Per l’Italia forse Spalletti pare troppo allenatore per fare il selezionatore. C’è stata grande confusione in campo, nessuno aveva idee sul da farsi. È stato molto brutto vedere una squadra che non ha mai reagito”.


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