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Adani pubblica l'audio privato di De Zerbi prima del 2-0 all'Ajax: "Ciao Lele, ho la pelle d'oca"

di Giacomo Iacobellis

Quello fra Daniele Adani e Roberto De Zerbi è un rapporto di stima profonda, qualcosa che viene dall'animo ancor prima che dal raziocinio. L'ex difensore, che spesso nelle sue analisi calcistiche prende l'attuale allenatore del Brighton proprio come esempio del percorso da seguire nel calcio moderno, in queste ore ha pubblicato sui social un audio privato ricevuto dallo stesso De Zerbi che ha fatto emozionare il mondo del pallone.

Le parole di Adani
"Ore 12.23 di ieri pomeriggio, giovedì di Europa League: un amico mi manda un messaggio. Secondo me, in questo vocale c’è tanto del segreto della magia del calcio, che si rinnova giorno dopo giorno. Ieri sera questo mio amico, che con orgoglio definisco Fratello, ha ottenuto che la sua squadra raggiungesse la prima vittoria in Europa. I valori si rinnovano ancora una volta e viaggiano in simbiosi con il suo calcio", ha annunciato Adani per presentare il vocale inviatogli da De Zerbi prima del 2-0 rifilato all'Ajax in Europa League. "Ci tenevo a condividerlo con voi, perché sono da sempre convinto che il bene genera bene e le persone speciali sono sempre necessarie anche agli altri ed è giusto che i loro pensieri profondi, non sempre ma a volte, vengano condivisi anche se nascono da conversazioni private. Con le nostre emozioni possiamo generare nuove emozioni. È il bello della vita, e del calcio. Complimenti Roby", ha aggiunto Adani.

L'audio di De Zerbi
"Ciao Lele, sto camminando per la città con cappello e occhiali cosi non mi riconosce nessuno. Che bello è vedere bambini piccoli il giorno della partita camminare con la maglia, le sciarpe, già in attesa della partita. Ca**o mi è venuto un colpo di pelle d’oca porca tr**a. Se uno dovesse pensare solo a quello, com’è che fai a giocare male, a perdere un contrasto, ad arrivare secondo o a non provare un dribbling con la cattiveria in testa. Che roba che è il calcio, a 44 anni sono ancora in questo stato. Ciao Lele, volevo dirlo a te che lo capisci. Te e pochi altri".


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