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Stankovic alla Gazzetta: "L'Inter è un carrarmato, ma non sottovaluterei la Lazio"

di Paolo Lora Lamia

In vista del match di domenica sera tra Lazio e Inter, La Gazzetta dello Sport ha intervistato Dejan Stankovic (doppio ex e attuale tecnico del Ferencvaros).

Domenica c’è Lazio-Inter, le sue due ex squadre.
"Parto dall’Inter. E dico la stessa cosa di quando l’ho sfidata con la Samp: fa paura. È un carrarmato. E ora ha molti meno alti e bassi, quello che fa la differenza. Barella dà il ritmo, è più concreto, alza meno le braccia. Calha e Micki sono le menti. I quinti di rado sbagliano una partita. Acerbi è un pilastro che tiene tutti nelle posizioni giuste. Forse ci si può aspettare qualcosa in più dai cambi in attacco. Ma l’Inter può arrivare in fondo a tutto".

La Lazio?
"Ha il maestro Sarri, che stimiamo tutti, ha centrato il grande traguardo degli ottavi Champions. Ci sono partite in cui, quando funziona come un orologio svizzero, mi diverto una sacco a vederla. Poi però un allenatore può arrivare fino a un certo punto. Si stravede la sua mano, ma sono i giocatori a scendere in campo. Luis Alberto e Felipe devono crescere e la Lazio ha perso tanto dalla partenza di Milinkovic. Se ci aggiungi gli infortuni di Ciro, quello che ti porta gol, ecco il ritardo. Forse a Sarri manca qualcosa nella rotazione e giocando ogni tre giorni il problema si è accentuato. Ora senza le coppe avrà più tempo per aggiustare le cose. Questa classifica non appartiene alla Lazio, il maestro arriverà in alto".

E la sfida come finisce?
"Non so, ma non sottovaluterei la Lazio. Sarà una sfida spettacolare, grazie anche ai moduli differenti. Notte bella, come è sempre stata quando c’ero io".


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