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Intorcia sul CorSport: "Serve un cambio di mentalità. Basta incentivare acquisti all'estero"

di Luca Chiarini

"Non è con il protezionismo un tanto al chilo che si salva il futuro della Nazionale". A sottolinearlo, dalle colonne del Corriere dello Sport, è Ettore Intorcia, che fa notare come "nel contesto comunitario" nessuno possa "impedire ai calciatori che hanno in tasca il passaporto giusto di muoversi liberamente alla ricerca della propria occasione". La Nazionale, però, va al contempo protetta: "Più che nuove regole - che pure sono annunciate in arrivo - serve una svolta culturale, una prospettiva sistemica, in buona sostanza un patto per la maglia azzurra. Meno scorciatoie, più comportamenti virtuosi e coerenti. Nella consapevolezza che gli obblighi, dalle liste Uefa agli incentivi per l’utilizzo degli under nelle serie minori, finora sono serviti soltanto a stimolare la fantasia alla ricerca di soluzioni creative per aggirare l’ostacolo". Se da un lato imporre la presenza di calciatori italiani non è una strada percorribile, "si può almeno smetterla di incentivare spudoratamente gli acquisti all’estero e quindi di stranieri".


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