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Lucas Biglia, metronomo dalle due facce: super alla Lazio, ai margini con il Milan

di Andrea Losapio

"Capitano indegno, vattene a Milano", "Il biglietto te lo paghiamo noi", "Piagnone". Sette anni fa, a luglio 2017, Lucas Biglia diventava un nuovo giocatore del Milan. Un trasferimento dal sapore amaro per il centrocampista argentino, perché dopo quattro anni straordinari con la maglia della Lazio espresso chiaramente la preferenza di trasferirsi in rossonero, dando ufficialmente il la alla trattativa fra i due club. Alla fine il Milan riuscì ad avere il giocatore per 16 milioni di euro più 4 di bonus, con Biglia che - almeno nelle intenzioni - sarebbe diventato il faro del centrocampo rossonero, nell'estate più strana del mondo, cioè quella della coppia Fassone-Mirabelli, passata dalle "cose formali" al pubblico ludibrio nonostante una campagna acquisti faraonica.

"Devo ringraziare tutto il mondo Lazio: non ho mai detto di avere un problema coi tifosi né con l'organizzazione. I motivi per cui me ne vado riguardano me e non ho voglia adesso di dirli. La Lazio mi ha trattato sempre bene: ringrazio tutti quanti a partire dai tifosi, non ho mai detto che erano un problema per me. Quella del Milan è una scelta sportiva". Le parole di Biglia nel momento dell'addio.

Alla fine la scelta non si rivelò delle più azzeccate. 70 presenze, 2 gol e 2 assist in quattro anni, addirittura il quarto club per presenze (Anderlecht primo, Lazio, poi Fatih Karagumruk) per presenze nonostante tre anni di permanenza, non proprio fra i migliori. Oggi Lucas Biglia compie 38 anni.


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