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Edoardo Bove, un'invenzione di Mourinho. De Rossi la pensa diversamente

di Andrea Losapio

José Mourinho può essere considerato il padre calcistico di Edoardo Bove. Perché era grazie all'allenatore portoghese che il centrocampista era riuscito a ritagliarsi un posto importante nella mediana giallorossa, fino ad arrivare a prendersi una maglia da titolare.

E i complimenti arrivavano, eccome, proprio da Mou. “Sì lui è un cane malato, magari ho sbagliato con l’espressione (ride, ndr). Lui lavora tanto e cresce, è in fiducia. Lo scorso anno è successo a Zalewski di giocare ai quarti e in semifinale. Bove è un ragazzo con grande talento come giocatore e come persona. Se è venuto su così è merito della sua famiglia. È un ragazzo educatissimo, con formazione accademica. È un professionista esemplare, sembra un giocatore di 30 anni non un ragazzo così giovane. L’anno scorso giocava 5 minuti, quest’anno 20, poi 30, poi è diventato titolare. È cresciuto a livello emozionale. Io ho fatto il mio lavoro, l’ho aiutato a crescere. Non conosco la sua famiglia personalmente, ma sicuramente la sua sarà di alto livello per averlo fatto crescere così”.

Con De Rossi però non è andata così. Bove è comunque uno dei più presenti, ma non è un titolare. Perlomeno non fisso, visto che continua a subentrare a partita in corso. Quindi resta da capire se sarà, o meno, il futuro della Roma. Oggi Edoardo Bove compie 22 anni.


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