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Cafù, comprato dal Parma con Rivaldo. Non ci andrà mai per il rischio di sommossa popolare

di Andrea Losapio

Nel 1996 poteva finire al Parma, con Rivaldo. Invece Marcos Evangelista de Moraes, Cafù per tutti, rimarrà al Palmeiras. L'affare era ovviamente sponsorizzato dalla Parmalat, che in Brasile aveva i suoi interessi e soprattutto era sponsor di maglia del Verdao. I tifosi fecero saltare il passaggio in ducale perché Cafù era un idolo e si temeva una sommossa popolare, così vennero addotti problemi burocratici. Al posto suo e di Rivaldo arriveranno Amaral e Ze Maria (il secondo neanche male).

In Italia ci arriverà, alla Roma, giocando per sei anni. Poi la decisione di andare in Giappone, trasferimento mai avvenuto. "Perché purtroppo le cose finiscono. La Roma con me era stata chiara, spiegandomi che voleva cambiare e puntare su ragazzi più giovani. Ho accettato la scelta e avevo deciso di fare un’esperienza diversa. Per questo motivo avevo firmato con lo Yokohama, squadra giapponese. Poi un giorno mi chiama Leonardo e mi passa Braida che mi dice che Ancelotti mi vuole al Milan per due stagioni. La mia prima reazione è stata: “Ma siete sicuri? Io ho quasi 33 anni, lo sapete?”. E loro, “Sì, sì ti proponiamo un biennale”. Con queste premesse era impossibile rifiutare. Alla fine ho fatto bene, i due anni sono diventati cinque e ho vinto uno scudetto, un mondiale per club, la Supercoppa, ho disputato due finali di Champions, vincendone una. Poteva andare peggio".

Cafù è riconosciuto ancora come uno dei migliori difensori della storia del calcio, che ha giocato otto anni - forse i migliori della sua carriera - in Italia. Quando eravamo ancora il mercato di riferimento dei brasiliani. Oggi Cafù compie 54 anni.


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