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Binotto: "Spal già pronta a ripartire. Provincia al potere: non solo l'Atalanta..."

di La Giovane Italia

Pronto a tornare ad allenare dopo la sospensione dovuta al Covid-19, Jonatan Binotto anche nella prossima stagione sarà uno dei tecnici del settore giovanile della Spal, nel quale durante il campionato 2019/20 ha allenato la formazione Under 14. Il tecnico, che da calciatore ha vestito tante maglie (Bologna, Verona, Chievo, Como, Brescia e Inter solo per citarne alcune) ha trovato la sua dimensione nel settore giovanile ferrarese, e a La Giovane Italia ha raccontato il suo ruolo da tecnico delle nuove leve spalline.

Mister, che tipo di lavoro sta svolgendo con i suoi ragazzi?
“Sicuramente stiamo facendo un lavoro molto indirizzato sul singolo, con il nostro preparatore atletico cerchiamo di agire sulle abilità individuali a livello coordinativo, e svolgiamo un ampissimo lavoro col pallone, mettendolo sempre al centro dell’attività fisica. Facciamo tanto possesso palla in modo che ni ragazzi sappiano trovare gli spazi, le altezze, le ampiezze".

Finora è soddisfatto di come sta andando?
“Sono estremamente soddisfatto. Abbiamo visto una crescita importante di tanti giocatori, addirittura esponenziale per qualcuno di loro. C’è un po’ di rammarico per non aver finito la stagione e di aver interrotto il percorso, ma speriamo a settembre di poter riprendere dalle basi messe in questo campionato per fare una stagione che sarà ancora più importante, visto che affronteremo una serie di squadre di spessore, con caratteristiche tecniche di altissimo livello".

Come avete vissuto la retrocessione della prima squadra?
“È logico ci sia rammarico, anche se l’abbiamo vissuta un po’ da distante visto che a causa del problema Covid non abbiamo avuto contatti diretti con la prima squadra. Purtroppo queste cose succedono e non fanno mai piacere, ma per fortuna la Spal ha alle spalle una società seria e organizzata che vorrà sicuramente fare un campionato da protagonista in Serie B. Quando retrocedi vengono sempre commessi degli errori, ma a questo si aggiunge anche un concatenarsi di situazioni che non ha certo aiutato. Ma le idee per ripartire sono molto chiare".

Che impressione le ha fatto questo finale della Serie A?
“Stiamo vedendo il calcio di provincia protagonista, con Verona, Sassuolo e Atalanta che a livello di gioco stanno mettendo sotto le squadre più quotate, favorite più che altro da un maggiore tasso tecnico. Tuttavia, penso anche che senza una preparazione settimanale adeguata quello che viene fuori è leggermente falsato, ma queste tre squadre che ho citato secondo me stanno esprimendo il meglio al momento. Certo, la Juventus ha vinto il campionato e in Champions ci andranno Inter e Lazio, oltre appunto all'Atalanta. Ma al momento il calcio migliore lo stiamo vedendo a Bergamo e in provincia”.

Pensa che questo campionato sui generis avrà ripercussioni sulla prossima stagione?
“Mi auguro non ci saranno problematiche a livello fisico, perché bisognerà iniziare immediatamente la prossima stagione. Penso che chi cambierà pochi giocatori avrà qualche vantaggio in più; le società che pensano di modificare molto i loro organici dovranno fare attenzione, perché il tempo per creare un’alchimia di squadra è poco".

Sguardo al futuro: le piacerebbe allenare una prima squadra ad alto livello?
“Io credo che come i calciatori seguano un percorso anche gli allenatori debbano farlo e quindi, come crescono i miei giocatori, cresco anche io come allenatore. Un giorno quindi sì, mi piacerebbe allenare i grandi. Ma dovrebbe arrivare una possibilità e, qualora non arrivasse, sarei comunque contento di restare nel panorama giovanile".


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