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Un manifesto costruito in 50 giorni. Spalletti fa il pompiere, ma questo Napoli è stellare

di Raimondo De Magistris

Cinquantuno giorni fa il Napoli si stava preparando per il suo debutto in campionato. Nel bel mezzo di un'estate non poco contestata, passata alle cronache quasi esclusivamente per l'addio dei senatori, Spalletti preparava la sfida di Verona contro l'Hellas che sarebbe andata in scena alle 18.30. Con risultato finale di 2-5. Fu quello il primo atto di un nuovo Napoli che in 50 giorni è passato dalle contestazioni al travolgente entusiasmo, un nuovo clima costruito sulle ali di una nuova squadra a cui sono bastati meno di due mesi per far parlare di sé sempre in positivo.
Dopo otto giornate i ragazzi di Spalletti sono primi in campionato e primi nel girone di Champions, ormai a un passo dagli ottavi di finale. Basterà pareggiare al Maradona tra una settimana contro l'Ajax battuto ieri sera 6-1 all'Amsterdam Arena per avere certezza del passaggio del turno, già dopo 4 giornate. Un cammino fin qui incredibile, che nessuno poteva ipotizzare quando Koulibaly a Milano chiudeva l'accordo col Chelsea e Mertens - dopo un'estate tormentata - diceva definitivamente addio. Prima ancora aveva salutato il capitano Lorenzo Insigne insieme a Ospina, dopo l'avrebbe fatto Fabian Ruiz.

Il risultato di questo ricambio è stato eccellente. Non solo è primo ovunque, ma il Napoli oggi può contare sul migliore attacco del campionato e sul migliore attacco della Champions. Kvaratskhelia è il simbolo di questa nuova squadra, un esterno d'attacco devastante già sulla bocca di tutti i dirigenti d'Europa. Kim Minjae il simbolo di un mercato cesellato nel migliore dei modi. Un messaggio per tutti: nessuno è insostituibile, nemmeno se ti chiami Koulibaly.

E' ancora presto per dire dove potrà arrivare il Napoli ma non c'è dubbio che Spalletti abbia tanti meriti per il rilancio di una squadra che gioca a memoria. Che esalta i suoi singoli. Perché se Lobotka e Anguissa, ma anche Zielinski, non hanno mai giocato prima su questi livelli il merito è soprattutto di un allenatore che ieri nel post-gara ha soprattutto spento gli entusiasmi per una vittoria roboante ma che resta solo una vittoria. Una sola tappa di un cammino che è ancora lungo e che il Napoli, questa volta, intende percorrere da protagonista fino alla fine. Per farlo, guai a farsi travolgere dai facili entusiasmi. Per sognare fino alla fine sarà vietato cullarsi nel dolce ricordo di ciò che è stato e concentrarsi sempre su ciò che sarà. Anche se ciò che è stato è uno storico 1-6 all'Amsterdam Arena.

Il Napoli negli ultimi 50 giorni
11 partite: 9 vittorie e 2 pareggi
31 gol realizzati, 8 subiti


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