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L'arbitro Zwayer e il bidone dell'immondizia al posto del cuore

di Marco Conterio

Al Santiago Bernabeu, Gianluigi Buffon aveva quasi le lacrime di rabbia, quando parlò di Oliver che aveva "un bidone della spazzatura al posto del cuore". Lì fu il fallo di Mehdi Benatia su Lucas Vazquez a far gridare allo scandalo al portiere, a Giorgio Chiellini. Stavolta è Felix Zwayer da Berlino, agente immobiliare. Poca differenza, o differenziata, solo che se i replay quella volta mostrarono un contatto alle spalle dell'iberico, stavolta chissà cosa avrà ravvisato il trentanovenne tedesco. Dingert e Stieler al VAR evidentemente avranno avuto sensazioni diverse, di un tocco di Bernardeschi su Aouar, o magari che la splendida scivolata di Bentancur fosse sul piede del transalpino. Nulla di tutto questo ma Zwayer non ha cambiato idea. Sicché vien da chiedersi a cosa serva così, la VAR. Perché pure sul rigore dato alla Juventus, certamente con peso diverso, perché il gol dei transalpini ha costretto la Vecchia e Lenta Signora a provare a farne tre, ci son dubbi. Se non certezze, perché Depay allarga il gomito sulla punizione di Depay ma non c'è luce. C'è l'arto che si muove ma regolarmente, invece Zwayer fischia ancora rigore. Pesano diversamente ma il senso non cambia. La Champions merita altre direzioni. Perché influiscono sulle sorti e pure sui conti delle squadre, che sia la Juventus o che fosse il Lione.


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