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Il centrocampo della Juventus sta diventando un problema?

di Marco Conterio
Fonte: dal nostro inviato a Riyad, Arabia Saudita

Centro di gravità permanente d'ogni progetto che si rispetti, il centrocampo è da sempre stato anche il fulcro delle fortune di Maurizio Sarri. Ecco, ieri a Riyad sembrava che gli ingranaggi non dessero il tempismo d'un Big Ben. Perché Pjanic ha giocato in orizzontale, Bentancur è stato stretto in una morsa, Matuidi ha usato i muscoli e ha tenuto su una Juve equilibrata, seppur coi suoi limiti tecnici. Però Ramsey continua a essere ondivago, con tendenza al rendimento negativo. Però Rabiot continua a essere l'elemento misterioso per eccellenza, nonostante Sarri abbia detto che sarà la sorpresa del 2020. E se Emre Can è finito nel dimenticatoio, Khedira è infortunato ma ha dimostrato da tempo di non avere il passo del suo miglior tempo.

L'errore d'estate Forse tutto nasce lì. Ben inteso, la Juventus ha interpreti che altre non hanno. Però le manca un Grande, maiuscolo, per chiudere il cerchio. Rabiot e Ramsey avevano problemi, fisici e d'adattamento, che hanno confermato non smentendo finora le preoccupazioni. Emre Can non ha l'intelligenza tattica giusta secondo Sarri per i suoi schemi ma solo gamba, la fusione tra lui e Khedira sarebbe il giocatore perfetto ma non si può. Sicché i difetti dell'uno, per adesso, non vengono colmati dai pregi dell'altro. Quello di ieri pareva il tris meglio assortito ma non ha funzionato. E forse d'estate, a posteriori è facile ma ora è evidente, serviva un grande centrocampista. C'è tempo per rimediare, sì. Ma l'obbligo forse di prenderlo.


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