.

2+2 non fa sempre 4. Ma ora è tutto apparecchiato per il trasferimento di Eriksen al PSG

di Raimondo De Magistris

Prima della sfida contro l'Hellas Verona, l'amministratore delegato dell'Inter Giuseppe Marotta ha rilasciato dichiarazioni inequivocabili sul futuro di Christian Eriksen: "Andrà via, non ci sono margini". Il centrocampista danese, che era già stato liberato dalla società per assistere dal vivo alla nascita del suo secondo figlio, non è più fuori solo dai piani tattici di Conte nei fatti, ma lo è anche nelle parole. E quelle di Marotta sono state chiarissime: "È in partenza, ha avuto difficoltà di inserimento e non è funzionale. È giusto dargli la possibilità di trovare più spazio altrove".

Eriksen che lo sapeva già da un po' di tempo di non rientrare nei piani dell'Inter si era già messo alla ricerca di una nuova squadra tramite il suo entourage. Un ventaglio di scelta limitato visto l'ingaggio da 7.5 milioni di euro netti a stagione, che certamente includeva anche il PSG. E che lo includerà ancora di più adesso che la società vice-campione d'Europa ha deciso di esonerare Thomas Tuchel per assumere Mauricio Pochettino.
Il manager argentino ha lasciato il Tottenham nel 2019, pochi mesi dopo averlo trascinato fino alla finale di Champions League. E l'ha fatto affidandosi a un leader indiscusso: Christian Eriksen. Duecentocinquantacinque presenze per il danese nei sei anni con Pochettino alla guida degli spurs. Più di chiunque altro, più di altri senatori come Lloris o Kane. Insomma Eriksen, calcisticamente parlando, è il figliocco di Pochettino.

Adesso, che 2+2 non faccia sempre 4 è chiaro. Però dopo gli ultimi avvenimenti è evidente che oggi, se c'è una destinazione più plausibile delle altre per l'esubero Eriksen, questa è proprio il PSG. Ad oggi è solo una deduzione, che i fatti nei prossimi giorni confermeranno o meno.


Altre notizie