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Spagna-Inghilterra, domani l'atto finale. Southgate: "Un sogno". De La Fuente: "Nessuno ricorda chi perde"

di Daniele Najjar

Euro 2024, siamo all'atto finale. Domani alle 21:00 all'Olympiastadion di Berlino il calcio d'inizio: Inghilterra e Spagna combatteranno per aggiudicarsi il titolo di campione d'Europa. Alcuni dei protagonisti del match che terrà gli appassionati del pallone incollati alla tv hanno parlato nel corso della giornata, commissari tecnici compresi.

Southgate: alla caccia di un sogno.
Non sta nella pelle Gareth Southage, a distanza di tre anni dall'ultima finale persa in casa contro l'Italia di Mancini. Il ct ha parlato di sogni in conferenza stampa: "Quando cerchi di creare sogni - ha commentato il ct - devi avere un'immagine chiara di ciò che vuoi vedere alla fine. Quindi analizziamo quella visione e tu dici 'questi sono i dettagli che devono essere corretti nei prossimi due anni' e i miglioramenti che dovevamo apportare come squadra. Questo accende un piccolo fuoco per alcune persone, per altri è diverso, quindi stai cercando di influenzare l'intero gruppo in modi diversi. Ma sappiamo cosa significherebbe per tutti a casa. Sappiamo cosa significherebbe per noi come squadra, il duro lavoro che è stato fatto"

De La Fuente: viene ricordato solo chi vince.
Dall'altra parte, il ct spagnolo De La Fuente sa che tutto quanto di buono fatto dai suoi verrà ricordato soprattutto in caso di vittoria: "Ci sono frasi molto letterarie che occupano le copertine. Vi ho detto che, visto che la finale riguarda la vittoria, non sono d'accordo. Siamo pronti a lottare per vincere, ma la memoria è fragile e ingrata verso chi perde la finale. Non si dimentica mai il fatto di giocare una finale. Naturalmente vogliamo competere per vincere, ma è molto ingiusto nei confronti di coloro che non lo fanno. Solo uno vince".

Kane e il ricordo dell'Italia: dal cuore spezzato alla Spagna.
Il capitano dell'Inghilterra Harry Kane ha parlato della finale con un ricordo legato proprio a quella partita persa con l'Italia: "Molti di noi, dopo la finale con l'Italia, avevano il cuore spezzato dal risultato ed è sempre un lungo viaggio tornare dove siamo adesso. Tutto il merito va ai ragazzi per la resilienza che abbiamo dimostrato e penso che dica molto sulla mentalità della squadra. Siamo estremamente felici di trovarci in questa situazione e di tornare in un'altra finale europea e siamo davvero ansiosi di fare un ulteriore passo avanti rispetto a quello che abbiamo fatto l'ultima volta".

L'ironia di Cucurella: "Fischi? I tedeschi potevano regalare il biglietto..."
Spazio per l'ironia per Cucurella, rimasto scottato dai fischi dei tifosi di casa nell'ultima partita della Spagna contro la Francia: "Se mi hanno sorpreso i fischi? All'inizio sì, un po', perché anch'io non capivo molto. Ma subito ho visto che c'erano molte persone vestite di bianco e ho capito il perché. Ma spendere i soldi, andare a vedere una semifinale degli Europei e fischiare... Avrebbero potuto regalare il biglietto a una persona a cui sarebbe piaciuta la partita. L'importante è che siamo in finale e chi era arrabbiato o annoiato la guarda da casa".

Pedri e l'infortunio: "Cose che capitano, fatemi diventare campione".
L'attaccante della Spagna Pedri, infortunatosi nella gara contro la Germania, ha parlato ai canali ufficiali della Federcalcio iberica sul periodo che sta attraversando: "È vero che queste sono cose di calcio, tante volte quegli infortuni, quelle disavventure ti capitano. È stato tutto veloce, quando cado a terra sento già che sta andando male, che qualcosa nel ginocchio sembra diverso. Sono cose che succedono. Venivo da una stagione difficile per me, avevo avuto tanti infortuni, non ho avuto la continuità che vorrei, ad un calciatore piace di più avere quella continuità. Quando succedono questi incidenti, si ripensa a molte cose. Domani? Sono sicuro che daranno tutto. Che mi facciano diventare campione d'Europa!".


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