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Maurizio Sarri svela quando smetterà di allenare. Intanto il Bologna resta alla finestra

di Simone Bernabei

"Fra due o tre anni quando deciderò di smettere, avrò tutta l'intenzione di non fare più niente, se non dare una mano alle persone che se lo meritano”. A dirlo è stato Maurizio Sarri, ex allenatore di Empoli, Napoli, Juventus e Lazio che ha così parlato del suo futuro e delle sue prospettive a largo orizzonte.

Prima di pensare al ritiro però c’è un presente ancora da disegnare, con la quasi certezza che il prossimo anno torneremo a vederlo su una panchina di Serie A. In questo senso attenzione al Bologna, con le due parti che hanno già ammiccato ad un interessamento reciproco. Dipenderà inevitabilmente tutto da Thiago Motta che, dopo la conquista della qualificazione alla prossima Champions League deve ancora diradare le nubi sul suo futuro.

Quindi Sarri ha svelato anche un curioso retroscena riguardante un suo quasi passaggio al Milan: ”Considero Sacchi tra i pochi allenatori che hanno cambiato il calcio. Se una persona deve scrivere la storia del calcio dell'ultimo secolo, deve farlo scrivendo prima di Sacchi e dopo Sacchi. Al di là di Arrigo, però, a me la mano me l'aveva data il direttore generale del Milan, dicendomi che ero il nuovo allenatore dei rossoneri. Poi è saltato tutto, ma non me ne pento, perché quel no di Berlusconi mi ha portato al Napoli, che era più forte di quel Milan. Il Napoli mi ha consentito di fare sicuramente meglio di quello che avrei potuto fare al Milan in quel periodo"


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