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Inter, altro che record. Lautaro non si sblocca, Inzaghi: "Oggi non siamo stati squadra"

di Ivan Cardia

"Siamo i favoriti, abbiamo tutto da perdere". Beppe Marotta, nel pre partita del derby, era stato profetico, suo malgrado. L'Inter, arrivata alla stracittadina con l'obiettivo di fissare la striscia positiva più lunga nelle sfide col Milan, ne esce con le ossa rotte. San Siro è rossonera, il derby finisce 2-1 per il Diavolo e restituisce una classifica non certo entusiasmante.

Dimarco e Sommer non bastano. Il gol dell'esterno mancino aveva illuso i tifosi nerazzurri, le parate del portiere elvetico - 7 in pagella - non sono state sufficienti a evitare la debacle. Deludono in molti: su tutti Mkhitaryan, ammonito dopo aver perso la palla che ha dato il là alle danze, ma il tema principale resta l'attacco: Lautaro a zero gol dopo cinque giornate, e si è fermato pure Thuram.

Le parole di Simone Inzaghi. L'analisi del tecnico nerazzurro è molto lucida: ""Non abbiamo mai dato la sensazione di essere squadra. Dovevamo fare di più, io per primo. Il Milan ha vinto meritatamente: ha difeso meglio, è stato più compatto e noi abbiamo giocato sottotono, l'avete vista tutti. Non siamo stati la solita Inter, ho provato a cambiare qualcosa ma è cambiato poco. È una sconfitta che brucia - ha detto in conferenza stampa - la squadra ha approcciato male sia il primo che il secondo tempo. Chi è entrato doveva fare qualcosa di più: io sono l'allenatore e sono responsabile, ci prendiamo questa sconfitta. Ci fa male, sappiamo cos'è il derby ma nel calcio vanno accettate, purché analizzate nel modo giusto".


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