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Il futuro dell'Hellas, i contratti di Baroni e Sogliano e la rivoluzione decisiva. Setti dice tutto

di Lorenzo Di Benedetto

Conferenza stampa fiume per il presidente dell'Hellas Verona Maurizio Setti, che dopo aver centrato un'altra salvezza, tra i mille problemi, ha deciso di parlare di tutto ciò che gravita intorno al club, a cominciare dalla rivoluzione di gennaio che aveva fatto pensare ai più che la permanenza in Serie A fosse quasi impossibile. Non è stato così, e lo stesso Setti ha addirittura affermato che tutte quelle cessioni siano state decisive: "Normalmente il Verona fa cessioni, nel mercato estivo non è successo perché le offerte sono arrivate troppo tardi, il punto fondamentale è che la rivoluzione di gennaio viene fatta con quattro giocatori titolari, quattro che erano riserve, e tanti non hanno mai giocato ed erano fuori rosa. Senza rivoluzione non ci si sarebbe salvati, questo l'abbiamo deciso insieme a mister e direttore sportivo. Tanti giocatori non volevamo più restare qua, l'unico era Ngonge che però ha avuto una valutazione troppo elevata per non cederlo, gli altri speravano in contratti migliori o situazioni diverse. Questo club vive di plusvalenze quindi non avendole fatte prima avrei dovuto farle dopo".

Grandi meriti in questa stagione vanno attribuiti al tecnico Marco Baroni e al ds Sean Sogliano, ma il futuro dei due non è ancora certo, parola di Setti: "Nella mia esperienza ho capito che i contratti ci sono ma valgono poco. Non abbiamo ancora parlato, vogliamo finire bene questo campionato poi inizieremo a fare le valutazioni di quello che ci aspetterà, insieme e in grande serenità".

Parole anche sul futuro del club, con Maurizio Setti che ha risposto alla domanda sulla possibilità che l'Hellas Verona sia in vendita: "Di concreto e vero non c'è mai stato nulla, solo degli avvicinamenti, il club è aperto a delle opportunità, se arriva il socio di capitale ben venga, se arriva una persona facoltosa che può portare il club a risultati migliorativi ben venga, io non ho gli occhi a mandorla, non sono un fondo, non ho le possibilità finanziarie per fare campionati da primi sei posti ma penso di aver dimostrato in questi anni il calcio che mi posso permettere al massimo. Quello che posso promettere ai nostri tifosi è che si deve capire dove si cala questa realtà. Ho raggiunto il record di campionati consecutivi in Serie A, quindi se nessuno prima ci è riuscito bisogna farsi delle domande, poi se arriva qualcuno che può migliorare la situazione e portare il club a lottare per altri obiettivi io sono aperto".


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