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"Trst je nas" su una bandiera slovena nel corso della sfida alla Serbia: scoppia la polemica

di Tommaso Maschio

Nel corso della sfida di ieri fra Slovenia e Serbia ha destato scalpore una scritta apparsa su una bandiera slovena esposta all’Allianz Arena: “Trst je nas" (Trieste è nostra). Una frase che riporta con la mente agli ultimi anni di occupazione fascista dell’Istria e della Dalmazia quando infuriava la guerra partigiana guidata dal maresciallo Tito e all’occupazione, dal 1945 al 1947, di Trieste da parte dei comunisti jugoslavi che usavano proprio quel motto per rivendicare l’appartenenza della città al nascente stato balcanico. Una frase che è stata utilizzata nel corso degli anni da coloro che considerano ancora la città di confine come slava come accaduto nel 2020 al valico di Bosovizza dove si trova una delle foibe più note.

Un motto che ha ovviamente sollevato una forte polemica, politica e non solo, a Trieste e dintorni soprattutto perché a esporla è stato Ivan Kocman, ex giocatore del Kras Repen, club che milita nel campionato d’Eccellenza del Friuli Venezia Giulia e rappresenta la comunità slovena di Monrupino, di cui il padre Goran Kocman è presidente.

Quest’ultimo solo pochi giorni fa ai microfoni di Tuttocampo “aveva sottolineato come troppo spesso sui campi c'è qualcuno che storce il naso davanti a chi parla sloveno – riporta Citysport.news - e nel corso della stagione anche altre società del Carso avevano lamentano episodi di vero e proprio e proprio razzismo nei loro confronti”.


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