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Albertini sulla Spagna: "Yamal ha il futuro nelle mani. Morata? Spero non faccia altri gol"

di Paolo Lora Lamia

In vista del match tra Italia e Spagna, La Gazzetta dello Sport ha intervistato Demetrio Albertini: metronomo del centrocampo azzurro negli anni '90 e grande conoscitore del calcio iberico avendo militato in carriera nell'Atletico Madrid e nel Barcellona.

Albertini, che gara si aspetta?
"Gli spagnoli vorranno vincere con il possesso palla e l'uno contro uno. L'Italia dovrà controbattere costringendo gli avversari ad arretrare e non permettere loro di stare sulla nostra trequarti grazie al recupero alto del pallone. Se i difensori spagnoli avranno i piedi sempre sulla linea di metà campo, per noi sarà dura".

Impressionato dalla prova della Roja contro la Croazia?
"Il primo tempo lo hanno giocato a velocità notevole e la spavalderia dei giovani spagnoli ha superato l’esperienza del centrocampo croato. Una differenza così netta era difficile da prevedere".

L'emblema della Spagna giovane è Yamal del Barcellona?
"Lui ha il futuro nelle sue mani e tanti anni di carriera ad alti livelli. Attenzione però: deve lavorare per continuare a crescere. Quando hai quel talento, è come una missione... Ho visto tanti, troppi, giocatori che potevano fare di più non arrivare in alto perché non accettavano di compiere dei sacrifici durante la settimana. Spero che non diventi uno di questi".

Morata è il pericolo numero uno per la nostra difesa?
"In questa stagione ha segnato abbastanza con l’Atletico (21 reti totali, ndr). Speriamo che dopo il gol all'esordio, non ne abbia tenuti altri per l’Europeo...".


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