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Rizzitelli (Assist): "Assurdo pensare che le società femminili possano applicare il protocollo"

di Tommaso Maschio

Luisa Rizzitelli, presidentessa dell'Assist (Associazione Nazionale Atlete), ha parlato all'Adnkronos della situazione del calcio femminile ancora in bilico fra ripartenza e stop definitivo e delle difficoltà che la maggior parte delle calciatrici sta vivendo in questo periodo: “Anche solo pensare che le società sportive di calcio femminile siano in grado di ottemperare a tutti i pesantissimi e giusti obblighi che potrebbero essere necessari con un protocollo per la riapertura in sicurezza, è semplicemente assurdo. La gran parte delle società ha una situazione economica e organizzativa ben diversa dalle poche, quattro o cinque fortunate, figlie dei grandi club maschili italiani. Se vogliamo davvero parlare di parità iniziamo a farlo dai diritti e dalla doverosa necessità di configurare come lavoro a tutti gli effetti l’attività delle atlete che vivono di calcio e che, come in altre discipline, si sono ritrovate senza lavoro, senza diritto alla malattia o alla cassa integrazione. - continua Rizzitelli – Ci fa davvero rimanere senza parole il fatto che quando faccia comodo a qualcuno le atlete siano professioniste e quando invece bisogna parlare di doveri dei club e del sistema, queste ridiventino puntualmente delle dilettanti. Confidiamo che il ministro Spadafora sappia bene cosa fare per tutelare non solo le atlete dei grandi club, ma tutte. Auspichiamo inoltre di riprendere subito la discussione sulla costruzione del lavoro sportivo e di regole di pari opportunità nello sport, attese da 50 anni".


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