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Matthaus tuona: "Hoeness non è più il capo del Bayern. De Ligt? Sa cosa sta succedendo"

di Yvonne Alessandro

L'ex giocatore del Bayern Monaco e dell'Inter Lothar Matthäus non è riuscito a tenere la bocca cucita e di fronte alle esternazioni del presidente onorario Uli Hoeness ha tirato dritto con decisione e senza filtri, affermando che "non è più il capo". Infatti, nella rubrica su Sky Sport DE, lo storico centrocampista ha spiegato che il 72enne, "creatore del club, ha tutto il diritto di esprimersi", ma che "nel farlo spesso provoca disagio".

Un po' di chiarezza. "In termini di posizioni, Max Eberl e Christoph Freund sono i responsabili delle decisioni, ma attraverso queste dichiarazioni si può vedere dove si trova ancora il massimo responsabile delle decisioni", ha accusato Matthäus. Proseguendo con un rimprovero all'indirizzo del numero uno onorario del Bayern per aver "lasciato che Oliver Kahn e Hasan Salihamidžić sprecassero i soldi del club", motivo per cui "non vuole che qualcosa vada di nuovo storto".

Cosa aspettarsi dal mercato. Non è finita qui, perché Matthäus poi è passato a commentare la pianificazione sportiva che farà il club bavarese, il quale manterrà "Joshua Kimmich come un numero sei, cosa che non avveniva con Tuchel", spostando poi l'attenzione su Matthijs de Ligt. Il difensore olandese sembrerebbe vicino all'addio, con il Manchester United in pressing: "La squadra è grande e costosa. De Ligt - ha ammesso Matthäus - sa cosa sta succedendo e Serge Gnabry, Kingsley Coman e i loro manager possono leggere i giornali", ha concluso.


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