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L'anno zero dell'era qatariota: PSG in Champions senza figurine e con la rosa giovanissima

di Gaetano Mocciaro

Seconda serata di Champions League, le big come Liverpool, Real Madrid e Bayern hanno risposto presente, così come la Juventus. La partita di cartello di stasera è Manchester City-Inter ma in campo scende anche il Borussia Dortmund vice-campione d'Europa, a Brugge e il Paris Saint-Germain contro la matricola Girona.

Proprio i francesi si trovano se non all'anno zero dell'era qatrariota, sicuramente in una nuova veste, privata quasi del tutto di stelle tanto luccicanti quanto ingombranti. E in alcuni casi anche di tante, troppe figurine. L'ultima star assoluta, Kylian Mbappé, ha già giocato e segnato nel 3-1 del Real Madrid contro lo Stoccarda. Un Mbappé che nei sette anni parigini non è bastato a portare nella capitale francese la coppa dalle grandi orecchie. Come non era bastato Lionel Messi, che ha collezionato invece due uscite agli ottavi di finali. O Neymar, l'acquisto record della storia del calcio, che si è distinto in Champions soprattutto per i forfait per infortunio. E poi Sergio Ramos e prima ancora Zlatan Ibrahimovic. Voce grossa sul mercato e briciole sul campo: una finale persa contro il Bayern nel 2020, due semifinali, poi quattro uscite ai quarti e cinque agli ottavi di finale, con l'onta del 6-1 subito contro il Barcellona nel 2017, polverizzando un vantaggio di 4-0 cumulato all'andata.

Luis Enrique ha costruito una squadra a sua immagine e somiglianza. Nessuna big ha una rosa così giovane e a guardare bene, allargando il discorso a tutte le partecipanti, solo Sturm Graz e Salisburgo sono più "verdi": 23,3 anni è l'età media del PSG, col solo Marquinhos ad avere toccato quota 30. In questa squadra Donnarumma è già il giovane leader. L'inizio di stagione dice: 4 vittorie in Ligue 1 e sempre con almeno 3 gol segnati. Il 4-3-3 con Asensio finto 9 funziona alla perfezione in patria, vediamo ora in Europa.


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