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Caso stupro, Mendy aspetta ancora 11,5 milioni dal City: "Chiesti soldi ai compagni di squadra"

di Yvonne Alessandro

La figura di Benjamin Mendy è abbastanza controversa. Il terzino sinistro, attualmente al Lorient, ha dovuto affrontare diverse problematiche extra-campo nella sua vita, come nel 2020 quando è stato arrestato per la prima volta in un caso di stupro e nell'agosto del 2021 ha ricevuto anche 9 accuse, che lo hanno costretto dietro le sbarre per cinque mesi.

Momenti duri. Giunto settembre 2021, il Manchester City - che deteneva il suo cartellino - ha deciso di non pagare più Mendy fino al giugno 2023, data di scadenza del suo contratto: questo perché gli era stato impedito di avvicinarsi al centro di allenamento dei citizens e poi è stato sospeso dalla Federcalcio inglese. E questo, a detta del club, avrebbe impedito al giocatore di adempiere ai suoi obblighi contrattuali. Ma ben presto il francese è rimasto senza soldi: "Avevo difficoltà a pagare gli alimenti e mi sentivo malissimo. Raheem Sterling, Bernardo Silva e Ryad Mahrez mi hanno prestato del denaro per aiutarmi a pagare le spese processuali e a sostenere la mia famiglia”, ha dichiarato nella sua deposizione.

La svolta e la causa col City. Nel 2023, Mendy è stato assolto da tutte le accuse di stupro. Peccato che non abbia mai avuto indietro i soldi degli stipendi (11,5 milioni di sterline) trattenuti dal Manchester City e per questa ragione ha intentato una causa ancora in pieno svolgimento: "Credo sia giusto che mi vengano pagati i salari che avrei guadagnato, ma che sono stati trattenuti perché sono stato accusato ingiustamente di reati che non ho commesso", le parole riprese da De Telegraaf. Tutt'altro pensiero invece manifestato dal club inglese. Chi avrà ragione in questo caso è ancora un punto interrogativo.


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