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Calcio noioso, pochi gol e il caso Kane: finisce l'era Espirito Santo, sesta scelta del Tottenham

di Gaetano Mocciaro

Lo scorso 10 settembre, Nuno Espirito Santo veniva premiato dalla Premier League come allenatore del mese: tre vittorie per 1-0, una di esse all'esordio contro il Manchester City. Inimmaginabile all'epoca un esonero, figurarsi in così poco tempo.

Cosa non ha funzionato? - L'arrivo di Espirito Santo è apparso da subito come un ripiego. Antonio Conte, per ammissione del ds Fabio Paratici, fu contattato. Così come Rino Gattuso che sembrava davvero a un passo. Dall'Inghilterra fanno sapere che è il portoghese è stato addirittura la sesta scelta. Non è mai stato amore fra tifosi e allenatore, come testimonia, dopo il ko contro il Manchester United, gli invito degli stessi al tecnico di farsi da parte. Troppo grande il Tottenham per lui e del resto, nonostante gli onorevoli risultati alla guida del Wolverhampton, gli stessi sostenitori dei wolves hanno giusto sopportato il suo stile di gioco, ritenuto noioso e d'altri tempi. Appena nove reti all'attivo, nonostante l'arsenale a disposizione. Come Wolverhampton e Southampton. Peggio solo il Norwich ultimo in classifica. Gli stessi giocatori, nonostante l'inizio promettente, non sembravano gradire i suoi metodi d'allenamento, così come il suo carattere, ritenuto troppo lunatico.

Il caso Kane - Non ha avuto nemmeno fortuna, Espirito Santo. Il mancato trasferimento di Harry Kane in estate al Manchester City ha inevitabilmente influenzato le prestazioni del giocatore, solo un gol in questa Premier League, ma anche minato la serenità del gruppo. La scelta ricaduta su Antonio Conte fa capire che a Londra hanno rotto gli indugi, nonostante le alte richieste del tecnico. Le alternative sembrano ormai distaccate: Gareth Southgate è legato alla nazionale inglese fino ai Mondiali del 2022, il Leicester non molla Rodges e Graham Potter rischia di non rappresentare un deciso passo in avanti.


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