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Marino Bartoletti e il ricordo della Farfalla Granata

di Redazione TMW

Il derby d'ottobre di quel maledetto campionato 1967-68 Gigi Meroni non lo giocò mai. Lo giocarono i suoi compagni senza di lui sette giorni dopo la sua morte, guardando il cielo e segnando quattro gol: uno lo segnò persino la sua maglia numero 7, indossata dal giovane, incredulo Alberto Carelli .
Oggi è la prima volta che un derby di Torino si gioca nell'anniversario della sua scomparsa: esattamente 55 anni fa.
Gigi era arte, estro, calcio, follia, amore, sberleffo, emancipazione. Certamente il campione più talentuoso della sua epoca (e probabilmente di molte a venire). È quasi doloroso immaginare i suoi mancati traguardi .

Avrebbe certamente giocato e vinto in maglia azzurra con la generazione dei fenomeni il Campionato europeo di otto mesi dopo. Ed essendo il più "brasiliano" dei giocatori italiani, chissà cosa sarebbe potuto accadere se avesse giocato la finale mondiale del 1970.
Ma i sogni applicati ai ricordi non servono e non valgono. La verità è che quella maledetta domenica d'ottobre del 1967, un destino stupido, distratto e ingiusto ci portò via un ragazzo di 24 anni libero e meraviglioso, che è rimasto nel cuore anche di chi non l'ha mai potuto né vedere, né conoscere. Speriamo che oggi sul campo e sugli spalti sappiano ricordarlo (ed onorarlo) TUTTI!


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