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7 luglio 2014, muore Alfredo Di Stefano. Il Real Madrid lo valuta come "il migliore di tutti i tempi"

di Andrea Losapio

Probabilmente Alfredo Di Stefano ha capito che la sua sorte era rimanere vicino al Bernabeu per tutta la vita. Ed è anche così che è iniziata la sua fine, perché i primi di luglio del 2014, mentre è nei pressi dello stadio, il presidente onorario del Real Madrid si accascia a causa di un infarto. Arresto cardiorespiratorio, con il primo bollettino dell'ospedale Gregorio Maranon di Madrid che non rincuora né rassicura: "È grave ma stabile". Di Stefano viene sedato con incubazione oro-tracheale e ventilazione meccanica, venendo ricoverato in codice rosso.

Di Stefano dal 2000 era presidente onorario dopo avere vinto tutto con la Camiseta Blanca. Dal 2005 soffriva di problemi cardiaci, tanto che gli era stato impiantato un pacemaker e anche nel 2013 era stato colpito da infarto. L'ex attaccante si trovava in un ristorante di Calle Juan Ramon Jimenez, appunto non molto distante dal Bernabeu, quando il suo cuore ha smesso di battere per circa 18 minuti. Pochi giorni dopo, il 7 luglio del 2014 - esattamente nove anni fa - l'argentino salutava questo mondo.

Votato come quarto miglior giocatore di sempre dopo Pelé, Diego Armando Maradona e Johann Cruijff da chi ha vinto il Pallone d'Oro fra il 1956 e il 1999, Di Stefano fu salutato dal Real Madrid come il più forte. Anche perché l'unico che ha indossato la maglia delle merengue. La dirigenza, fra Florentino Perez e la giunta, "desiderano esprimere le più sentite condoglianze e tutto il loro amore e affetto ai suoi figli, familiari e amici", comunicava il proprio dolore con una nota ufficiale sul sito.


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