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6 aprile 1994: il Pontedera va ai Mondiali. Rossi e Aglietti battono l'Italia di Sacchi per 2-1

di Andrea Losapio

Il Pontedera va ai Mondiali. È questa la prima pagina della Gazzetta dello Sport del giorno dopo il 6 aprile 1994, quando a Coverciano la Nazionale, allenata da Arrigo Sacchi, venne battuta dal Pontedera di D'Arrigo. I toscani stavano dominando il girone di C2, anche se erano in leggera flessione per due pareggi nelle ultime due partite. Invece per gli azzurri, abituati agli stage, quella doveva essere una classica amichevole, una sgambata. La formazione era di tutto rispetto: Marchegiani (Peruzzi); Panucci, Maldini, Costacurta, Baresi (Negro); Donadoni, Albertini, Conte, Stroppa (Fontolan); Signori (Massaro), Roberto Baggio (Casiraghi).

Due mesi dopo sarebbero iniziati gli esotici Mondiali statunitensi, con l'Italia fra le favorite. L'incredibile però tende a materializzarsi quando meno lo si aspetta, perché dopo 22 minuti il Pontedera è avanti per 2-0 su alcuni dei calciatori facenti parte del gotha mondiale. I gol sono di Matteo Rossi, Carneade come quello dei Promessi Sposi, e di Alfredo Aglietti, lui ben più conosciuto, arrivato fino alle soglie della Nazionale nel 1996, quando proprio Arrigo Sacchi lo preconvocò, senza però farlo entrare in lista. Finì 2-1 per effetto di un gol di Massaro, subentrato nella ripresa, ma quello che faceva sorridere Pierluigi Collina, arbitro di quella amichevole da 40 minuti per tempo, era che gli azzurri continuavano ad andare in fuorigioco, sistematicamente. Ed era una prerogativa di Sacchi, la difesa alta con Baresi a braccio alzato.

Ovviamente tutti quanti, arrivati nei minuti finali, tifavano per il Pontedera. Così quando Collina continuava a far giocare - dietro egida del commissario tecnico - i presenti chiedevano di fischiare la fine, di far finire la partita sul 2-1. È un risultato storico che viene ricordato anche adesso. "Sicuramente è il momento più difficile da quando alleno la nazionale“, aveva spiegato a fine partita Sacchi. I tifosi del Pontedera, saputo il risultato, si precipitarono in strada per i caroselli e i festeggiamenti. Non è da tutti. In quella formazione c'erano anche Pane - che diventò un discreto centrocampista con l'Empoli - e Ardito, bandiera di Siena e Torino.


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