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28 marzo 1993, Francesco Totti esordisce in Serie A. Grazie a Vujadin Boskov

di Andrea Losapio

Il 28 marzo del 1993, allo stadio Rigamonti, c'è in programma la sfida fra Brescia e Roma. A un quarto d'ora dal termine la partita è sullo 0-2 per effetto dei gol di Claudia Caniggia, centravanti argentino, e Sinisa Mihajlovic. Le Rondinelle sono allenate da Lucescu e in campo ci sono anche Raducioiu e Hagi, fra gli altri. Mentre dall'altra parte Vujadin Boskov decide di far scaldare un ragazzino con il numero 16 sulle spalle e farlo entrare al posto di Ruggero Rizzitelli a tre minuti dalla fine. Sarà l'inizio di una favola lunghissima, considerato che il sedicenne (e mezzo) è Francesco Totti, che tocca il suo primo pallone fra i professionisti portandolo verso la bandierina.

Totti spiegherà poi qualche anno dopo. "Non avrei mai pensato che mi facesse entrare, è stato il momento più bello della mia vita. L’esordio è una cosa indimenticabile, anche perché ero molto piccolo, avevo 16 anni”. Anche perché pensava che Boskov volesse far entrare Roberto Muzzi, altro attaccante, vicino di seduta in quel pomeriggio bresciano.

Totti per l'emozione del togliersi la tuta si dimentica di sfilarsi le scarpe, impiegandoci un po'. Boskov, spazientito, gli chiede se vuole entrare o meno. La Roma doveva fare a meno di Carnevale, Piacentini, Petruzzi, Carboni e Caputi. Il 28 marzo, per la Roma, è una sorta di appuntamento con la storia.


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