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...con Stefano Marchetti

di Alessio Alaimo

Il Cittadella all’esame Monza. In palio la finale dei playoff, per sognare e sperare in un epilogo diverso rispetto a giugno 2019. “A quella partita a Verona penso ancora. Ci penserò per tutta la vita”, dice il direttore generale del club, Stefano Marchetti.

Eravate ad un passo dalla Serie A. Ma c’è sempre tempo per provarci...
“Dimenticare quella partita è difficile, eravamo vicini ad un sogno. So anche che questa è tutta un’altra storia, un altro campionato”.

Come si batte il Monza grandi firme?
“Dobbiamo giocarcela da Cittadella. Con le nostre armi. Sapendo che abbiamo di fronte una corazzata. Non è facile. Se stiamo bene e siamo giusti però possiamo giocarcela”.

Sulla carta il Monza è favorito.
“Dipende dall’approccio alla partita. Cercheremo di approcciare nel migliore dei modi. Siamo rodati nel fare i playoff. La strada è lunga, chi vuole fare il calciatore deve pensare di giocare questo tipo di partite”.

Chi ruberebbe al Monza?
“Metti la mano e prendi un numero a caso peschi bene. È la squadra più attrezzata. Ma anche Galliani fa la differenza, è uno abituato a vincere. Se devo fare un nome dico Galliani: sa cosa vuol dire gestire partite come queste dove la testa fa la differenza”.

Che Serie B è stata?
“Anomala. Strana. Molto competitiva. C’erano tante incognite. È stato un campionato difficile da gestire. Siamo stati colpiti in modo forte dal Covid. Ma ci siamo rialzati e abbiamo lavorato bene”.


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