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...con Beretta

di Alessio Alaimo

“Tutte le partite di Champions sono complicate, ma la qualità del gioco e dei singoli faranno la differenza anche a Mosca. Ritengo che la Juve possa vincere pure stasera”. Così a TuttoMercatoWeb l’ex coordinatore del settore giovanile del Milan, Mario Beretta, ex allenatore tra le altre di Parma, Siena e Torino.

Dunque stasera pochi dubbi. Juve nettamente favorita.
“Magari faticherà, ma alla fine porterà a casa il risultato”.

Dall’altra parte, a Torino, Mazzarri traballa.
“Periodo che gli allenatori passano nell’arco di una stagione. Bisogna lavorare con serenità per quanto possibile in questi momenti”.

Il suo ex Milan delude. Che succede, mister?
“Ha cominciato un allenatore che ha grandi qualità e sa lavorare al meglio come Giampaolo e anche Pioli ha le stesse qualità. Ma ci sono delle difficoltà. Se entrambi fanno fatica non è colpa dell’allenatore. Magari c’è qualche difficoltà per come è stata assemblata la squadra oppure alcuni giovani devono adattarsi. Poi giocare a San Siro non è facile. E comunque contro la Lazio nella prima ora di gioco non meritava di perdere”.

Però ha vinto la Lazio...
“Si. Ma s’è visto qualcosa in un’ora, adesso da un’ora bisogna passare ad un’ora e mezza (sorride, ndr)”

E lei perché ha lasciato il Milan?
“Ero arrivato con Mirabelli. Poi c’è stato il cambio di società. Sono arrivate altre persone e sono state fatte altre scelte. Ho accettato.... nonostante avessi il contratto hanno deciso di cambiare. Ognuno fa ciò che vuole”.

E adesso, mister?
“Sto lavorando da Consigliere Federale per l’Associazione Allenatori, l’Aiac. Vedremo. La cosa non mi preoccupa: mi sta piacendo ciò che sto facendo con il Settore Tecnico”.

Non pensa più al ritorno in panchina?
“Non ci sto pensando”.

A proposito di panchine. A Brescia è stato esonerato Corini...
“Mi è sembrato un esonero affrettato. Il Brescia deve anche recuperare una partita. Corini aveva fatto molto bene. Però sappiamo com’è Cellino, che non ha molta pazienza. Non si riesce a capire, ma visto il passato del presidente ci sta”.

A Brescia tiene banco anche il caso Balotelli, che sarebbe stato oggetto di insulti razzisti in occasione della partita contro il Verona. Qualcuno però lo ha attaccato...
“Non bisogna dare diritto di parola a chi ha attaccato Balotelli. Ha fatto bene a reagire in questo modo se ha sentito gli insulti. A furia di minimizzare si rischia che la situazione degeneri”.


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