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...con Beppe Galli

di Alessio Alaimo

“Tutte le squadre sono sovraccariche di calciatori. Se non vendono non possono comprare. C’è gente fuori lista che cerca squadra. Il calciatore è comunque un dipendente, per lui il lavoro è giocare. Ma con queste regole non è più messo nelle condizioni di lavorare. Potrebbero esserci ripercussioni. Un calciatore potrebbe anche incazzarsi. E se le società comprano senza cedere non va bene”. Così a Tuttomercatoweb il presidente di Assoagenti e operatore di mercato, Beppe Galli.

Quando il calcio uscirà dalla crisi?
“Ci vorrà un anno. Le società devono fare un esame di coscienza e capire che il primo acquisto è il bilancio”.

Da agente e presidente di Assoagenti, che umore c’è tra voi addetti ai lavori?
“C’è disagio. E ci sono tanti calciatori che non sono contenti della situazione. Ma mica è colpa dei procuratori”.

Chi ha più bisogno di intervenire?
“Bisogna rafforzare l’organico non intervenire. Perché il Covid durante l’anno può creare dei problemi. Il calciatore deve capire che non può più fare la vita come prima, bisogna fare attenzione”.

Cistana?
“Sta guarendo. Non vedere l’ora di poter aiutare il Brescia”.

Dunque niente Fiorentina?
“Io l’altra volta sono andato a Firenze per salutare Pradé, in preparazione di giugno su più fronti di mercato. Il calcio è diventato difficile, bisogna giocare d’anticipo e avere tante idee”.

Edera?
“Stiamo lavorando per trovare una sistemazione che gli consenta di giocare e dimostrare tutto il suo potenziale”.


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