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Zampini: “Scudetto alla Juve? No, grazie!”

di Redazione TMW
Fonte: William hill news.it
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Mentre Lotito garantisce che a Formello la sanificazione (e la santificazione) è totale e quindi si può riprendere a giocare, qualche giornale sportivo si accorge ora – nel timore di un’assegnazione del titolo alla Juve – che in passato c’è stato qualche “scudetto di cartone” (testuale, dall’editoriale del direttore) e che l’errore non va dunque ripetuto.
Ora noi siamo d’accordo, lo siamo sempre stati: di vincere uno scudetto assegnato così ce ne fregherebbe poco – per quanto siamo comunque regolarmente al primo posto in classifica – ma non ricordiamo di avere assistito in questi anni a una fervida battaglia mediatica per porre rimedio a quel regalo del 2006.
Per fortuna prima o poi le chiacchiere strumentali di dirigenti e qualche media finiranno, si riprenderà a giocare e ci ricorderemo a che punto eravamo rimasti.
A un calcio in cui il mercato ci fa sognare tutto l’anno e allora vale tutto, da Messi a Icardi, fino alla voce su Pogba all’Inter, spauracchio di tanti juventini. Personalmente, pur consapevole dell’assoluta necessità di svecchiare e migliorare il centrocampo, continuo a ritenere fondamentale l’arrivo di un centravanti che si fa trovare sempre pronto, sbaglia poco sotto porta, fa una ventina di gol all’anno. E lo dico con l’adorazione e il rispetto che provo per un campione come Gonzalo Higuain, tuttora fantastico giocatore d’attacco, a tratti ispiratore e a tratti realizzatore, ma non più micidiale sotto porta come qualche anno fa. Tenerlo nel parco attaccanti, alla Altafini o come titolare in determinate occasioni, mi parrebbe addirittura un lusso, ma in considerazione di ingaggio e comprensibili aspettative di un campione del genere, credo sia il momento di ragionare su una mossa in quel ruolo.

E l’Inter su Messi? Su Pogba? Non ne so nulla, ma non mi pare assurdo che i nerazzurri, solidi e ambiziosi, pensino a qualche super nome per rispondere a Ronaldo e andare a caccia di trofei e nuovi mercati.
E la Juve, anche se vi sorprenderà, non sarebbe così disperata per qualche grande colpo delle rivali, per una Serie A sempre più appetibile per giocatori, tifosi e quindi diritti televisivi: vedere Inter e Milan competitive ai massimi livelli è un timore per noi tifosi ma non per la società, che non disdegnerebbe una sfida avvincente con le grandi storiche del nostro calcio.
Ci ricorderemo a che punto eravamo rimasti e un po’ ci è già venuto incontro John Elkann con la sua lettera agli azionisti Exor, nella quale conferma alcuni limiti strutturali del nostro calcio (rieccoci al bisogno di un sistema più efficiente, un contesto più competitivo, società più solide e così via) ma contestualmente ricorda (anche a noi, che non ci pensavamo da un po’) quanto sia cresciuta la Juve, pronta a iniziare “la prossima fase del suo percorso di sviluppo con una posizione di forza nel panorama del calcio europeo. Per il quarto anno consecutivo, infatti, occupa il 5° posto nel ranking ufficiale dell’Uefa ed è l’unica squadra italiana sempre presente nella Top 10 negli ultimi 5 anni”.
L’importante accordo con i giocatori per il taglio degli stipendi in questo periodo così complicato, l’aumento di capitale, il bond, i ricavi in crescita a 621 milioni, l’apertura del J Hotel, la filiale a Hong Kong, i complimenti al cugino Andrea, il principale artefice di tutto questo.
E allora non avremo un sistema di sanificazione come Formello, ma decidete pure se, come e quando riprendere: la Juve, questo è certo, sarà più presente che mai.

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