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Enzo Bucchioni: “Ecco perché Montella non é stato esonerato”

di Redazione TMW
Fonte: Firenzeviola.it
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© foto di Federico De Luca

Rocco Commisso è l’uomo della positività e mi rifiuto di credere che non abbia capito le negatività che circondano Montella. E’ un discorso che ho già fatto l’estate scorsa quando rimasi sorpreso e meravigliato dalla conferma decisa dalla nuova società dell’ultimo allenatore dei Della Valle, quell’allenatore che reduce da due esoneri, aveva portato la Fiorentina a un passo dalla serie B.

A maggior ragione ora, con il passare dei mesi il persistere delle negatività, torno a pensare che dietro il mancato esonero ci sia qualcosa, o una strategia che noi non conosciamo. Non è possibile che non si veda o si faccia finta di non vedere tutto quello che non funziona in questa squadra e che più volte abbiamo analizzato, non si notino i limiti tattici, le indecisioni e il mancato coraggio, con risultati molto negativi. Perché allora Montella viene addirittura difeso al di là di ogni limite calcistico e oltre l’evidenza?

Va bene la squadra-famiglia, va bene il presidente che si prende le sue responsabilità e difende il gruppo, va bene la cultura americana, ma tre sconfitte di fila (due contro neopromosse), una squadra molle che non cresce, una classifica difficile e un allenatore in evidente difficoltà, qualche intervento drastico dovevano suggerirlo. Perché, invece, Montella è stato confermato ancora una volta? Un motivo c’è, lo stesso che ha ispirato la conferma estiva.

Rocco Commisso e Joe Barone pensano in grande, vogliono una Fiorentina importante nel giro di due-tre stagioni al massimo e hanno in mente di affidare la squadra viola a un allenatore di grande livello. In estate non era il caso, non c’erano le possibilità, non c’erano allenatori importanti liberi e soprattutto non erano disposti ad allenare una squadra in costruzione, con tanti limiti, così si è pensato di tenere Montella (già a libro paga) ed affidare a lui questo che per Commisso è un anno di transizione.

Oggi, più o meno per lo stesso motivo, Montella non viene esonerato: l’obiettivo è farlo arrivare a giugno quando lascerà il posto a un nuovo progetto tecnico ben più ambizioso. Mandare via oggi Montella vorrebbe dire pagare a lui un anno e mezzo di contratto oneroso e poi prendere e pagare un nuovo allenatore per sei mesi, un traghettatore, operazione con poco senso.

E allora, eccoci al perché Rocco e Barone pensano, meglio cercano, di passare questa nottata calcistica con Montella, sperando di fare meno danni possibili sul presente, lavorando invece sul futuro che verrà. Ma chi sarà, l’anno prossimo, il primo allenatore-vero scelto da Rocco? Lo hanno già deciso? Probabile.

Molti segnali portano a Luciano Spalletti. Sarebbe lui l’uomo che avrà il compito di rilanciare la Fiorentina, quello che dovrà puntare sul ritorno in Champions. E il discorso torna. Spalletti ha un contratto con l’Inter fino al 2021, guadagna circa cinque milioni l’anno. L’estate scorsa non era disponibile, troppo fresca la ferita con l’Inter, troppi i soldi necessari per liberarlo (dieci milioni) e pochi di meno quelli da sborsare per liquidare i due anni di Montella. L’anno prossimo sarà diverso.

Spalletti avrà ancora un anno di contratto e per allenare la Fiorentina probabilmente si accontenterà di una cifra a stralcio dall’Inter, sarà più facile trovare un’intesa che per molti ci sarebbe già. Spalletti, fra l’altro, da tifoso viola avrebbe confidato ad amici che allenare la Fiorentina per lui sarebbe un grandissimo onore, una sfida nel finale di una carriera prestigiosa.

Se dietro il mancato esonero di Montella c’è davvero questa raffinata strategia, non si può non essere d’accordo. Gli stravolgimenti di oggi sarebbero inutili, questa Fiorentina è imperfetta e per certi versi nata male, per me vale il decimo-dodicesimo posto e forse in quella posizione di classifica ci può arrivare anche Montella. Se si tratta di stringere i denti oggi pensando al domani non si può non essere d’accordo. Anno perso? No, anno di costruzione. Non bisogna mai dimenticare che questa proprietà è arrivata a giugno e la parte tecnica ha iniziato a lavorare in luglio addirittura. Si poteva fare di più e di meglio, ovvio, ma non molto di più. Ora non resta che sperare che Montella possa superare queste evidenti difficoltà per ripartire evitando a Rocco soluzioni traumatiche e costose. Ma come in tutte le cose ci sono delle variabili. E’ chiaro che la conferma per Montella è a tempo.Se dovesse perdere anche le tre prossime partite in calendario (Torino fuori, Inter e Roma in casa) e purtroppo ci sta per quello visto fino ad oggi, è chiaro che reggere Montella sarebbe impossibile e il ricorso a un traghettatore inevitabile.

Ma aspettiamo, resta la speranza che questa squadra e questo allenatore trovino orgoglio e un minimo di gioco contro avversari stimolanti. Resta la certezza che comunque, o con Montella o con un traghettatore, questa squadra abbia bisogno di almeno uno-due interventi importanti nel mercato di gennaio. Serve assolutamente un centrocampista e Praet sarebbe un gran colpo più di Banega troppo lento per il nostro campionato come già visto con l’Inter. E se non dovessero sbloccarsi né Vlahovic né Pedro (che mi sembra più giocatore), servirebbe anche un attaccante.

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