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Bui: “Il Verona sta facendo bene. Dal Toro mi aspetto qualche cosa di più”

di Elena Rossin
Fonte: Torinogranata.it
Gianni Bui
Gianni Bui

Gianni Bui è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Bui da calciatore ha militato, fra le altre, nelle file del Torino dal 1970 al ‘74 e prima in quelle del Verona dal 1967 al ’70. Appesi gli scarpini al chiodo ha fatto l’allenatore e si è dedicato alla pittura con successo. Con lui si è parlato del momento dei granata e della partita di oggi alle 18 con i gialloblù.
Torino-Verona per lei è una partita un po’ speciale, vero?
“Sì, a Verona mi hanno voluto un gran bene ed ho avuto anche un anno fortunato perché ho vinto la classifica marcatori in Serie B e siamo saliti in A. Poi con Liedholm che ci ha portato in A mi sono sentito sempre molto contento. Al Toro su 10 derby ne abbiamo vinti 5 e pareggiati 2 con Ferrini, che poverino poi è morto per una disgrazia incredibile a 37 anni, Sala e gli altri fu un periodo molto bello, anche se all’estero abbiamo perso con il Tottenham (Coppa di Lega Italo-Inglese, ndr), ma poi abbiamo vinto con il Las Palmas (Coppa Uefa, ndr). Sono arrabbiato perché ho 82 anni e non posso più giocare (ride, ndr). Io in quegli anni sono riuscito a disputare campionati positivi proprio perché c’era una squadra buona e ci si voleva veramente bene e ci meritavamo di vincere i derby con la Juve. Il calcio sta cambiando molto e questo mi fa soffrire, anche perché ho lavorato molto per la Federazione seguendo i giovani e in tanti giocano in Serie A. Vedo che ci sono troppi stranieri, il mercato ci deve essere, ma soffro perché facciamo troppo poco per lanciare i nostri giovani e allora mi sono un po’ distaccato dal calcio, però m’informo sempre sul Torino e sulle altre squadre dove ho giocato come il Catanzaro e il Pisa. Capisco che nelle formazioni ci siano degli stranieri, ma almeno cinque, sei o sette dovrebbero essere italiani. Ne abbiamo di giocatori e di ragazzi bravi e lo so poiché a lungo ho fatto l’osservatore per la Nazionale. Tra Torino e Verona non so per chi tenere un po’ di più, forse per il Toro perché mi è rimasto nel sangue, ma voglio bene anche al Verona dove son stato bene”.
Fra Torino e Verona c’è un solo punto di differenza a favore dei gialloblù che si stanno riconfermando sui livelli dello scorso anno, mentre i granata sono migliorati. Entrambe le squadre hanno un andamento però un po’ altalenante. Come s’immagina la gara di questa sera?
“Penso, poi magari mi sbaglio, che il Toro da un punto di vista psicologico in questa partita sia quasi favorito, ma non perché gioca in casa bensì perché il Verona sta andando bene e quando capitano questi periodi positivi si può incappare in qualche passo falso. Ma mi dispiacerebbe se il Verona dovesse non andare bene perché ha un bravo allenatore e dei buoni giocatori”.
Adesso Belotti è infortunato, ma cosa pensa di lui?
Belotti è un ottimo giocatore, ma vorrei che esplodesse e facesse più gol perché gli manca qualche cosa seppur fisicamente sia messo bene e spero che quando supererà l’infortunio maturando ancora possa segnare di più, anche se di gol con il Toro ne ha fatti.

Mentre di Sanabria posso dire che va seguito e bisogna volergli bene”.
Juric conosce bene il Verona, anche se adesso lo allena Tudor e qualche giocatore è cambiato. Può essere un piccolo vantaggio per il Toro?
“Certo. Il calcio è fatto anche di queste cose. Sono molto curioso di vedere questa partita. Non sempre dà frutti, ma è importante nel calcio riuscire a sfruttare ogni dettaglio e se un allenatore conosce la squadra avversaria può darle qualche grattacapo avvantaggiando la propria. Fra le due forse ha più bisogno il Toro di vincere, il momento è favorevole e poi gioca in casa. Il Verona sta facendo bene come negli anni passati e dal Toro mi aspetto qualche cosa di più”.
Il Torino è un po’ diviso fra risultati positivi e altri meno con qualche punto lascito per strada.
“Lo penso anch’io. E’ come se mi avesse letto nel cervello. Speriamo bene che i risultati positivi aumentino e che il Toto non lasci più punti per strada”.
Ma secondo lei, tenuto conto anche di cosa stanno facendo le altre squadre, dove può arrivare il Torino?
“Sarà una stagione difficile, però il Torino migliorerà la sua posizione soprattutto se ci saranno meno infortuni e speriamo che non dipendano da una preparazione non eccelsa, ma che siano solo dovuti a circostanze sfortunate che non si ripetano più. Dovrei vedere ancora qualche altra partita per pronunciarmi in fin dei conti ne mancano ancora 21 alla fine del campionato, ma se la fortuna assisterà il Toro, tenuto conto che si stanno impegnando per migliorarsi, potrebbe arrivare al quinto o forse anche al quarto posto”.
Chi arriva quarto va in Champions e chi si piazza quinto alla fase a gironi dell’Europa League e prima di questo turno il Torino era 13° con un distacco di 8 punti dal 5° posto e di 14 dal 4°. Dovrebbe fare un bel passo in avanti.
“Potrebbe arrivarci, stiamo parlando del Toro per cui penso che potrebbe arrivare 4° o 5°. Io ci ho giocato e il Toro è il Toro e alle volte fa cose che non ho visto fare spesso a nessuna altra squadra. In questi anni il Toro ha vissuto una crisi un po’ più lunga, ma adesso deve finire e se accade nelle prossime settimane dopo le cose andranno bene. Sono certo che succederà, vedremo se mi sbaglio”.
Chi ama il Toro se lo augura con tutto il cuore.
“Anch’io”.

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