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Avv. Stagliano: "Lazio-Torino? Per il giudice sportivo 3-0 a tavolino, ma poi la partita si giocherà"

di Elena Rossin
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

L’avvocato Mario Stagliano è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Il dottor Stagliano, ex vice capo dell’Ufficio Indagini della Federazione Italiana Giuoco Calcio, è esperto di giustizia sportiva. Con lui abbiamo analizzato la situazione del Torino dopo che non ha potuto giocare la partita con la Lazio che non era stata rinviata.

Lazio-Torino non si è disputata perché i granata erano in isolamento imposto dall’Asl a causa del focolaio Covid e non si sono presentati in campo. Da regolamento che cosa succedere adesso al Torino?
“Si deve distinguere la situazione, dal punto di vista regolamentare è particolarmente complessa perché, nonostante il provvedimento che è stato adottato martedì da parte del Consiglio direttivo della Lega Calcio, gli stessi comunicati che hanno adottato il protocollo Covid, controfirmato dal all’epoca Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, prevedono la deroga alla stessa norma che è stata adottata dalla Lega Calcio. Mi spiego, la Lega Calcio dice che: “tutte le società che hanno dei calciatori positivi possono per una volta nel corso della stagione calcistica chiedere di rinviare l’incontro a causa della positività di propri tesserati. Nelle altre occasioni è possibile fare questa richiesta a condizione che ci siano almeno dieci tesserati tra i calciatori che siano risultati positivi al tampone Covid”. Il Torino non rientrerebbe in questa facoltà concessa dalla Lega perché ha chiesto di rinviare la partita con il Sassuolo di venerdì 26 febbraio quando aveva otto calciatori risultati positivi e non dieci. Ma lo stesso provvedimento adottato a suo tempo dagli organi federali prevedeva la deroga della possibilità che organi statali o locali disponessero in maniera difforme. Cosa che è successa nel caso in specie perché la Asl competente del territorio di Torino venuta a conoscenza di otto calciatori e due membri dello staff ha vietato la trasferta a Roma al Torino Fc e dunque va applicata la deroga prevista dalla stessa norma adottata dalla Lega Calcio. Mi rendo conto di essere stato particolarmente complesso nella spiegazione, ma in questo caso garantisco che non dipende da me bensì dalla farraginosità del provvedimento adottato a suo tempo dagli organi della Lega Calcio”.

In quali ambiti decisionali adesso può muoversi il giudice sportivo?
“Qualcuno ha richiamato i precedenti relativi alla gara Juventus-Napoli e, invece, secondo me siamo in un altro ambito. In quel caso specifico sia il provvedimento del giudice sportivo sia quello in appello della Corte sportiva d’appello in qualche maniera insinuavano che in qualche modo il Napoli avesse indotto l’Asl a vietargli la trasferta a Torino e su questo presupposto il giudice sportivo aveva emesso un comunicato durissimo confermato quasi integralmente dalla Corte sportiva d’appello. Il Coni aveva poi spazzato via questa possibile interpretazione. Nel caso del Torino, secondo me, quando il giudice sportivo si pronuncerà venerdì, perché l’ultima partita di questo turno di campionato si disputa questa sera per cui il comunicato del giudice sportivo ci sarà appunto venerdì, e potendo decidere solo ed esclusivamente sulla base dei documenti che gli arriveranno dal direttore di gara e dagli ispettori della Lega adotterà il provvedimento del 3 a 0 a tavolino, anche perché martedì c’è stato il provvedimento di conferma dell’obbligatorietà di disputare la partita da parte del Consiglio direttivo della Lega. In questo caso, però, a differenza di quello che successe per Juventus-Napoli ho motivo di ritenere che nel momento in cui il Torino inoltrerà ricorso con tutta la documentazione relativa al provvedimento dell’Asl, venendo meno anche la possibile insinuazione del comportamento in qualche modo induttivo da parte del Torino, già la Corte sportiva d’appello, anche in considerazione del precedente caso Juventus-Napoli giudicato dal Coni possa già ribaltare il provvedimento, che a mio modo di vedere verrà adottato dal giudice sportivo, ed ordinare la ripetizione della gara ove questo non dovesse succedere non vi è dubbio che il Coni a distanza di un paio di mesi non si potrà rimangiare un provvedimento sullo stesso argomento adottato poco tempo fa. Per cui o in grado d’appello o in quella che viene considerata la Cassazione dello sport credo che la partita Lazio-Torino andrà disputata”.

A questo punto non converrebbe che la Lega Serie A cambiasse il protocollo Covid per evitare eventuali altri casi di questo tipo, soprattutto in vista della fine del campionato con partite che possono valere per la salvezza, lo scudetto o l’accesso a Champions oppure Europa League?
“Mi rendo conto del timore, però, come sostenevo già l’anno scorso durante la sospensione del campionato, mi preoccupo molto di più dei numeri di contagiati che crescono o di quelli dei morti che non calano e delle attività che chiudono. Voi a Torino come io a Roma ogni volta che abbiamo la possibilità e l’occasione di fare una passeggiata in centro vediamo serrande abbassate. Per questo mi preoccupo molti più di quei milioni di italiani, in particolare donne e giovani, che sono in serissima difficoltà a causa del Covid che non degli interessi delle squadre di calcio. Il campionato di calcio potrà tranquillamente andare alla fine se la situazione migliorerà sotto il profilo di questa maledetta pandemia, altrimenti, forse, inevitabilmente si dovrà fermare, anche perché tra chi oggettivamente è in una situazione di difficoltà o comunque con una Asl che ritiene di adottare un provvedimento interdittivo e chi in qualche modo, chiedo scusa per il termine volgare e di origine prettamente romana, “giobberà”, per cercare di evitare di disputare le partite in contemporanea con squadre invischiate nella lotta per lo scudetto, la Champions, l’Europa League o la salvezza, si sarebbe di fronte a un campionato irregolare. Ma devo dire il vero, non credo che questo campionato abbia assolutamente nulla di regolare, quando il Genoa andò a Napoli (era la seconda giornata di campionato, ndr), la settimana prima di Juventus-Napoli, con 9-10 calciatori impossibilitati a partecipare alla gara perché trovati positivi al Covid fi forse una partita regolare? (Il Genoa perdette sei a zero, ndr). Ho fatto l’esempio del Genoa perché è stato il caso più eclatante, ma altre squadra comprese Inter, Milan, Juventus e Roma hanno avuto una serie di calciatori che sono risultati positivi e che non hanno potuto prendere parte alle gare. Per carità, gli infortunati ci sono sempre e non c’è dubbio, ma qui si è giustamente impedito a calciatori asintomatici di andare in campo a tutela della propria salute e in particolare di quella dei compagni di squadra e degli avversari, però, questo non ha reso il campionato attuale particolarmente corretto per quanto riguarda le possibilità di tutte le squadre. Poi è chiaro che se il numero dei positivi è elevato e si tratta di una squadra che dispone di una rosa qualitativamente meno valida questo ha effetti indubbiamente disastrosi, mentre forse le squadre di alta classifica lo riescono ad assorbire meglio, ma comunque non è regolare se non giocano Lukaku, Ibrahimovic o Cristiano Ronaldo e non ne trae sicuramente un vantaggio la squadra che è costretta a rinunciare a loro, tenuto conto che se magari questi giocatori anziché essere positivi al Covid, pur se totalmente asintomatici, avessero avuto una normale influenza probabilmente in campo ci sarebbero andati”.

Per concludere, i tifosi del Torino possono stare tranquilli sul fatto che il risultato di Lazio-Torno sarà deciso dal campo e non in un’aula di tribunale?
“Mai usare il termine tranquillo perché a Roma è foriero di cose nefaste per cui tranquilli no, ma oggettivamente se dovessi scommettere un centesimo sull’esito finale dal punto di vista della giustizia sportiva relativo a questa vicenda lo scommetterei sul fatto che la partita Lazio-Torino verrà regolarmente disputata”.

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