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25 maggio 1958, ultima partita nella Fiorentina di Julinho

di Redazione TMW
Fonte: Roberto Romoli
Júlio Botelho detto Julinho (San Paolo, 29 luglio 1929 – San Paolo, 11 gennaio 2003) è stato un calciatore brasiliano, di ruolo attaccante. Stella della Fiorentina campione d'Italia nel 1955/56
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Il 25 maggio 1958 si disputò l'ultima partita del Campionato 1957-1958. La Fiorentina ospitò la rivelazione Padova e vinse agevolmente per 6-1 con doppiette di Virgili e di Bizzarri completate dai gol di Montuori e di Julinho, così scavalcando in classifica i patavini e posizionandosi al secondo posto alle spalle della Juventus, che conquistò il suo decimo scudetto.
La gara summenzionata fu l'ultima disputata in maglia viola da Julio Botelho, detto Julinho, uno dei protagonisti assoluti dello scudetto vinto dalla Viola nel Campionato 1955-1956.
Julinho giunse a Firenze (dove diventò subito "Giulio") il 4 agosto 1955, e mise in mostra sin dall’inizio della sua avventura in maglia gigliata le sue eccelse qualità, peraltro già note.
Era un calciatore immenso, dotato di una classe cristallina e di una correttezza unica, dentro il campo e fuori.
Nel suo primo anno in maglia viola "Giulio" fece letteralmente la “differenza”, tanto che Bernardini – uno al quale piacevano i “motti” – ebbe a dire che “Julinho imposta, dirige, segna”, e che “un’ala può arrivare a Julinho, non oltre”……..
Anche nel Campionato successivo “Giulio” fu un grande protagonista, e trascinò la Fiorentina a disputare la finale della Coppa dei Campioni a Madrid contro i “Blancos”, che si aggiudicarono la gara (ed il trofeo) più in conseguenza delle sciagurate decisioni arbitrali dell’olandese Horn che non per effettivi meriti propri.
A fine stagione Julinho tornò in Brasile, deciso a restare in patria, a seguito della morte del padre, per stare vicino alla sua famiglia di origine, alla quale era legatissimo.
Il Presidente della Fiorentina Befani lo convinse a giocare ancora un anno nella Viola; poi, al termine del Campionato 1957-1958, disputato ancora ad altissimi livelli, “Giulio” tornò definitivamente in patria, ma non si scordò mai della Fiorentina.
Morì a San Paolo il giorno 11 gennaio 2003; era un sabato, e la notizia giunse subito a Firenze.
Si seppe allora che “Giulio” aveva fatto dipingere di viola le mura della sua stanza, e che aveva dato disposizioni affinchè sulla sua bara, oltre alla bandiera del Portoguesa e del Palmeiras, fosse posta anche la bandiera della Fiorentina.
In quell’anno il calcio a Firenze stava faticosamente risorgendo dopo la revoca dall'affiliazione sportiva sancita nei confronti della Fiorentina nell'estate 2002, e la "Florentia Viola" - questa la denominazione assunta dalla nuova espressione calcistica di Firenze - disputava il Campionato di Serie C/2.
Il giorno successivo alla morte di Julinho la Florentia Viola era impegnata nella partita interna contro la Sangiovannese, ed i vertici societari evitarono accuratamente di onorare la memoria del grande campione sudamericano: non venne effettuato il minuto di raccoglimento, né i calciatori della Florentia Viola indossarono la fascia nera al braccio in segno di lutto. Quanto sopra, nel timore che i creditori della vecchia Fiorentina potessero desumere, dal fatto della commemorazione di "Giulio", una “continuità” tra la stessa Fiorentina e la Florentia Viola.

A parte l’assoluta inconsistenza giuridica di un tale ragionamento (la “Florentia Viola s.r.l.” era stata costituita “ex novo” con specifico atto notarile nei primi giorni del mese di agosto del 2002, e quindi non sussisteva e non poteva sussistere continuità giuridica di alcun tipo con la “Fiorentina S.p.A.”, alla quale era stata revocata l'affiliazione sportiva), l'atteggiamento dei dirigenti della Florentia Viola di ignorare la morte di Julinho fu ignobile, anche in forza della semplice considerazione che il fuoriclasse brasiliano avrebbe dovuto essere onorato non solo quale campione del passato della Fiorentina, ma anche e soprattutto quale autentica gloria sportiva della città di Firenze, di cui la Florentia Viola era espressione……..
Ragionamento troppo fine e troppo genuino per i dirigenti del tempo, ma – fortunatamente – non per i tifosi della “Fiesole”, che in fretta e furia riuscirono a fabbricare e ad esporre allo stadio uno striscione dedicato al campione brasiliano con scritto “Ciao 7Bello”!

Roberto Romoli
Presidente Associazione Storia Viola

Júlio Botelho detto Julinho è stato un calciatore brasiliano, di ruolo attaccante. Considerato, dopo Garrincha, la migliore ala destra del calcio brasiliano, ha legato indissolubilmente il proprio nome al primo storico scudetto conquistato dalla Fiorentina nel campionato 1955-1956.


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