Lo svincolato Zaccagno: "Sbagliato accettare il Pro Piacenza e forzare il rientro all'Entella"
Dal Mondiale in azzurro al fianco di Nicolò Barella e Matteo Pessina al ritrovarsi senza squadra, in soli 4 anni: questa la parabola del portiere Andrea Zaccagno, ora svincolato ma "ospitato" dalla Primavera del Padova per gli allenamenti.
Il giocatore, dalle colonne de Il Mattino di Padova, ha raccontato la sua storia: "Dal 2018 mi è capitata un serie di disavventure. La più grave nell’estate 2019. In ritiro con il Torino, durante un uno contro uno con Zaza, mi rompo la spalla destra. Devo operarmi, sto fermo a lungo ma anticipo il rientro visto che mi voleva l’Entella in Serie B. Una scelta sbagliata perché subisco una ricaduta e mi devo bloccare ancora. Passo poi alla Cremonese, Bisoli mi lancia da titolare. Peccato che dopo la mia prima partita il mister venga esonerato.
Arriva Pecchia che si porta come portiere Carnesecchi e io non gioco più. La crisi di questi ultimi anni ha portato la maggior parte delle società di Serie C a puntare su portieri molto giovani. Per contenere gli ingaggi e guadagnare contributi. Sono rimasto tagliato fuori ma spero entro gennaio di trovare una sistemazione. Errori miei? Non avrei dovuto accettare la chiamata del Pro Piacenza nel 2018. Arrivavo da un campionato da titolare con la Pistoiese, la Pro sembrava avere grandi ambizioni e invece fallì a stagione in corso. Con il senno di poi non avrei dovuto accelerare il rientro dopo l’infortunio".