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Menga: “Ripartiamo da Stellone, a Pesaro progetto serio e ambizioso” 

di Redazione TC
per Tuttoc.com

Durante l'appuntamento odierno con 'A Tutta C' sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto il direttore sportivo della Vis Pesaro Michele Menga. Queste le sue parole.

Qual è il suo giudizio sulle seconde squadre?

“Sicuramente per quanto riguarda la Serie C è un valore aggiunto, ti porta a giocare contro club blasonati che hanno fatto campionati importanti con giovani interessanti. Per chi come noi lavora su un progetto giovani giocare con queste realtà ti permette di crescere. È giusto portare avanti un progetto così importante per i club di Serie A”. 

Come cambia il lavoro di un direttore sportivo con le seconde squadre in C?

“Per quanto mi riguarda mi baso molto sull’interregionale, io credo che un talento come Camarda sia inarrivabile per la nostra categoria. Per me non cambia nulla, anzi mi stimola ancor di più a trovare quelle che possiamo considerare delle seconde scelte perché il talento in Italia c’è, ma va trovato. Guarda l’esempio di Gatti, lui è partito dall’interregionale e ora è in nazionale”. 

Che emozioni ha vissuto in quel playout contro la Recanatese?

“Mi fai ancora venire i brividi, è stata una partita incredibile che negli ultimi 50 secondi mi ha fatto vedere la morte in faccia. Quel gol di Pucciarelli ancora lo ricordo, ricordiamoci poi il campione che è stato visto che ha giocato a livelli importanti. È stata una serata magnifica che tutta la società e la tifoseria meritava, abbiamo fatto bene nella prima parte, poi dopo la metà del girone di ritorno siamo calati e grazie a Roberto Stellone che ringrazio pubblicamente ci ha dato serenità e ha dimostrato che siamo una squadra forte. È giusto restare ancora in questa categoria e dimostreremo cosa sappiamo fare”. 

Si riparte da mister Stellone?

“Si, lo ringrazio perché oltre ad essere un grande allenatore è un amico e ho fatto di tutto per convincerlo. È stato decisivo il colloquio con il presidente e la dimostrazione della serietà del progetto è la sua volontà di rimanere anche in caso di retrocessione. C’è un presidente serio e presente, che sta facendo cose straordinarie anche con le infrastrutture. Per convincere Roberto è stato fondamentale il progetto del centro sportivo, abbiamo rifatto il campo e sono orgoglioso di poter lavorare con un presidente che dà continuità al suo progetto, è una cosa rara in questa categoria. Spero che il matrimonio con Roberto ci possa dare delle grosse soddisfazioni nei prossimi anni”. 

Cosa dovrà cercare la Vis Pesaro sul mercato?

“In questi anni parlando anche con il mister ho notato che bisogna lavorare tanto sui quinti e sugli esterni, non ci faremo trovare impreparati. È noto a tutti l’acquisto di Luca Paganini che il mister ha voluto a tutti i costi dopo averlo avuto a Frosinone. Bisognerà fare qualcosa dietro, dovremo cambiare il portiere dopo l’infortunio clamoroso di Neri che si è rotto il crociato nell’ultima partita, poi vedremo cosa ci offrirà il mercato. Non dovremo comunque intervenire molto, c’è la base solida da cui ripartire perché lo scorso anno la squadra era importante”. 

Cosa devono aspettarsi i tifosi della Vis Pesaro per la prossima stagione?

“Il progetto sarà quello di soffrire meno rispetto a quanto abbiamo fatto soffrire i tifosi lo scorso anno. Pesaro è una città che vive di calcio e di sport con dei tifosi magnifici, è giusto farli soffrire di meno poi non dobbiamo fare proclami. Sicuramente li faremo soffrire meno, è giusto regalare qualche gioia in più ai nostri tifosi perché vedere lo stadio così pieno nel playout è stato straordinario, senza di loro quel gol rocambolesco al 97esimo non sarebbe mai arrivato”. 

Come è stata la festa dopo la salvezza?

“Credimi ho la pelle d’oca, ho sofferto tanto negli ultimi 2-3 mesi perché non mi capacitavo di quella situazione. Non capivo dove si era sbagliato, la nostra forza è stata la capacità di non disunirci mai, ci siamo uniti tanto e abbiam fatto gli ultimi due mesi vivendo insieme. Credevamo di farcela, poi la gioia dei tifosi e la capra in campo rappresenta l’emblema della sofferenza dei nostri tifosi. Abbiamo perso 14 punti negli ultimi secondi di partita, sembrava una maledizione e quel gol all’ultimo istante rappresenta per noi una rinascita. Ci meritavamo questa salvezza ed è stata una festa per tutti. Ti assicuro che la festa è stata lunga fino a tarda serata”. 

Come è stato sfidare i ragazzi della Juventus?

“Sfidare la Juventus è una cosa giusta, le sfide più difficili sono quelle in cui affronti giocatori con una tecnica sopra la norma e una spensieratezza importante. Sono giovani e hanno meno pressioni rispetto a giocatori di 30-35 anni, hanno quella leggerezza che gli permette di fare sempre partite incredibili e poi sono giocatori che fanno la differenza. Secondo me deve darci uno stimolo a noi, alla società e agli allenatori nell’affrontare la Juventus, è una seconda squadra ma pur sempre è la Juventus. Nella partita d’andata c’era Hujisen, due giorni dopo aver giocato con noi è andato a giocare alla Roma in Serie A, questo è un grande stimolo per tutti”. 

Che girone vi aspettate, potranno esserci sorprese o ci sarà una squadra dominante come il Cesena?

“Secondo me quest’anno è ancora più difficile perché ci sono squadre forti, non dico corazzate, ma sono ancora più importanti. L’unica cosa è che trovare una corazzata come il Cesena dello scorso anno è difficile. Stiamo attenti all’Entella perché credo che farà una squadra importante. Ora vediamo i gironi, ma la cosa più importante è pensare a noi”.


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Domenica 30 Giugno 2024