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Giugliano, esempio di programmazione e Amodio top player. Alessandria, storia senza lieto fine dall'esito scontato

di Luca Esposito
per Tuttoc.com
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Editoriale di oggi che si apre con un focus sul Giugliano. Spesso, quando si parla del girone C, ci si sofferma su piazze importanti come Avellino e Benevento, sulle blasonate Foggia e Catania, sulla capolista Juve Stabia che ha sbaragliato la concorrenza, su quel Taranto che suscita simpatia a livello nazionale grazie alla presenza in panchina di Capuano. Oggi, però, riteniamo sia giusto soffermarsi sul Giugliano e tributare una standing ovation a una società che, a fari spenti e con investimenti giusti, ha coronato il sogno di qualificarsi ai playoff. Già l'anno scorso, per la verità, i campani furono ad un passo dagli spareggi promozione, sfumati soltanto per una questione legata alla classifica avulsa. Stavolta la tifoseria avrà la possibilità di godersi una post season che si preannuncia interessantissima. Un plauso al presidente, ai suoi collaboratori, al direttore sportivo Antonio Amodio che si conferma straordinario scopritore di talenti e professionista in grado di lavorare in prospettiva futura per garantire bilanci in attivo e risultati sportivi convincenti. Al punto che partenze eccellenti non hanno comportato un calo di rendimento. E poi l'intuizione Bertotto per il post Di Napoli, allenatore giunto tra lo scetticismo generale dopo un periodo di inattività e che invece ha costituito un valore aggiunto fondamentale. La sensazione è che, comunque andrà a finire, ci siano i presupposti per avviare un ciclo tale da far sognare la tifoseria. Quella che, nel derby interno contro l'Avellino, ha dimostrato di poter essere un fattore. In tanti, comunque, meritano di essere elogiati pubblicamente. Della famiglia Mazzamauro abbiamo detto in tempi non sospetti: sinonimo di garanzia, serietà e attaccamento. Perchè investire in tempi di crisi è sempre atto coraggioso e non scontato. Oggi aggiungiamo al corposo elenco il direttore generale Ciro Sarno, il direttore dell'area manageriale Andrea Giannarelli e il responsabile dell'area comunicazione Francesco Falzerano. Perchè se è vero che sono i calciatori a scendere in campo, è altrettanto vero che i risultati sono condizionati da tanti fattori.

Focus poi sul derby tra Avellino e Benevento, con i giallorossi che confermano di vivere una fase di leggera flessione coincisa con la fuga definitiva della Juve Stabia verso la B diretta. I lupi, invece, si aggrappano al secondo posto per vivere gli spareggi playoff con l'etichetta della super favorita. L'organico, del resto, è di primo livello, Pazienza sta facendo appieno il suo dovere e gente come Sgarbi ha già meritato le attenzioni di club di categoria superiore. Quanto agli altri gironi, la retrocessione dell'Alessandria è storia già nota e che, purtroppo, si chiude con l'epilogo più scontato. Pochi anni fa i grigi militavano in B in uno stadio ribollente di tifo e di entusiasmo, oggi si dice addio al professionismo soprattutto per quei problemi societari-dirigenziali che hanno condizionato tanto il cammino di una squadra largamente incompleta e con pochissimi elementi di personalità in grado di isolare lo spogliatoio dal caos esterno. Suicidio sportivo, invece, per l'Olbia. Una bella realtà del calcio sardo che, pur con un Ragatzu in più nel motore, non è riuscita a fiutare in anticipo il pericolo. La società, tuttavia, ha preso atto della situazione promettendo permanenza e programmazione per provare a tornare presto in Lega Pro. A Brindisi, invece, altra prova di lealtà e dignità sportiva. La terza vittoria di fila aumenta il rammarico per ciò che poteva essere e non è stato, tutto questo sia da esempio per chi, a tutti i livelli, tira i remi in barca nel finale di stagione suscitando i malumori di milioni di appassionati.


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