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Vigorito sul caso scommesse: "Perdiamo i campionati, non la dignità"

di Redazione TC
per Tuttoc.com
Carlo Giacomazza/TuttoSalernitana.com
Carlo Giacomazza/TuttoSalernitana.com

In merito alla notizia apparsa questa mattina su alcuni organi di stampa di avvisi di garanzia nell'ambito di un'indagine sulle scommesse recapitati ad alcuni calciatori in quel periodo tesserati del Benevento è intervenuto oggi il patron sannita Oreste Vigorito per ribadire la totale estraneità ai fatti del club giallorosso: "Noi perdiamo i campionati, ma la dignità don la perdiamo mai, né in campo né fuori dal campo. Potevamo essere coinvolti perché nei regolamenti federali ci sono delle regole che definire assurde è un eufemismo. Noi siamo stati già colpiti qualche anno fa dalla responsabilità oggettiva: fummo penalizzati di 15 punti e quell'episodio fu la causa dirompente per la revisione di quella norma, perché il Benevento riuscì a dimostrare che in un mondo come quello odierno è impossibile parlare di responsabilità oggettiva dove tutti comunicano ad altri pur senza avere nulla in mano. Dunque - riporta ottopagine.net - sapere che io da presidente possa capire che qualcuno faccia degli illeciti e quindi essere responsabile oggettivamente è come avere una sfera di cristallo e con quella fare delle previsioni. Allora i punti da 15 furono ridotti ad uno solo, perché non potevano togliere anche quello”.

Prosegue poi: "A distanza di anni siamo stati coinvolti un'altra volta in un episodio estremamente increscioso. Premesso che finché non c'è una sentenza, noi come gli altri dobbiamo tenere fede a ciò che pensiamo, ovvero a credere all'innocenza di chi è stato chiamato in ballo. Mi astengo da giudizi morali, quelli legali li darà un tribunale, poi a quel punto ognuno degli attori, chi nel passato può essere stato involontariamente complice di queste cose, darà conto di quello che ha fatto. Per quanto riguarda la pena: tre anni, 6 mesi o il patteggiamento è un problema del calciatore”

Conclude: "Se dovesse venire fuori una condanna, si andrebbe a sottoscrivere un comportamento tale che dovrebbe far riflettere per come sono andate le cose negli ultimi due anni: da presidente mi sento responsabile, perché pur non esistendo una responsabilità oggettiva, esiste una “culpa in vigilando” e forse non abbiamo vigilato bene, forse anche nella difficoltà di cui parlavo qualche volta si possono cogliere dei segnali: se è vero che ci sono dei colpevoli, non abbiamo colto i segnali e questo per una persona come me che tende sempre ad essere presente su tutto, fa male. Il danno è patrimoniale se riguarda dei ragazzi, sportivo e morale".


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Martedì 30 Aprile 2024