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SudTirol, Merkaj: "Soddisfatto del mio avvio, sogno A e Albania. Sheva e Ibra i miei idoli"

di Tommaso Maschio
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Lunga intervista dell’attaccante Silvio Merkaj rilasciata al sito ufficiale del SudTirol in cui ha raccontato il suo impatto con la nuova realtà e la crescita personale di questi mesi: “Ho trovato subito un ambiente caloroso, familiare, una società bene organizzata e un gruppo composto di giocatori forti, di qualità e molto umili. Avevo sentito parlare bene di questa realtà da molti addetti ai lavori, che mi avevano descritto l’organizzazione e del modo mirato di lavorare della società. Il club è organizzatissimo e molto serio, con strutture fantastiche, abbiamo un centro sportivo che vorrebbero avere tutti. Ringrazio il direttore e la dirigenza per avermi dato un’opportunità importante e da parte mia l’aspettativa è quella di continuare il processo di crescita. - continua Merkaj parlando del suo avvio Per quanto mi riguarda sono soddisfatto dell’avvio, le statistiche dicono due gol, un assist e due rigori procurati, che nei numeri vengono contati come assist, comunque quello che conta più di tutto sono i risultati di squadra e per quanto ci riguarda l’obiettivo primario è quello di mantenere la categoria”.

Spazio poi al suo percorso: “Sono partito dal basso e faccio della fame la mia grande forza. Da quando sono arrivato fra i professionisti ho fatto bene e spero di proseguire su questa strada anche in Serie B. Il debutto sul campo della Sampdoria è stato bello, anche se personalmente è stata la prima partita dopo un paio di mesi, ovvero dai play off con l’Entella. Ho cercato di fare del mio meglio per la squadra in un contesto importante come quello del Ferraris. Poi ci sono state le soddisfazioni nelle prime giornate di campionato”.

Merkaj poi torna sull’esperienza in Liguria e sull’importanza che ha avuto nella sua crescita: “La scelta non fu facile, approdai all’Entella, in C, in una squadra attrezzata che puntava alla Serie B, partendo da sesto attaccante. Mi sono posto come obiettivo quello di dare il massimo, di crescere con il tempo, ho lavorato duro, sono rimasto sul pezzo per farmi trovare sempre pronto. Alla prima occasione da titolare, contro il Cesena, realizzai una doppietta e conquistai il posto da titolare. Lì ho imparato a non esaltarmi troppo quando le cose vanno bene e convivere con difficoltà ed errori”.

“Da milanista dico Shevchenko. Quando ero piccolino era il mio idolo. E poi Ibrahimovic.- spiega Merkaj parlando poi dei suoi idoli - Ibra per il suo carisma, per il livello caratteriale, per la sua leadership. Questi due giocatori sono sempre stati due punti di riferimento per me”.

Infine il centravanti svela un suo sogno nel cassetto che non si discosta molto da quello di molti colleghi: “Giocare in serie A e in Nazionale, nel mio caso in quella albanese”.

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