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Salernitana - Livorno, il doppio ex Palladino: "Toscani condannati a vincere"

di Luca Esposito
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© foto di Federico Gaetano

Intervistato in esclusiva dalla redazione di TuttoSalernitana in qualità di doppio ex della sfida in programma domenica pomeriggio tra i granata e il Livorno, Raffaele Palladino ha parlato a 360° del campionato di B e delle chance di promozione diretta del cavalluccio marino:

Il ko di Verona ridimensiona le ambizioni dei granata?

“Nelle ultime 4 partite la Salernitana aveva collezionato risultati importanti abbinati a prestazioni di tutto rispetto. In un campionato così lungo e difficile come quello cadetto, ci può stare un passo falso a cospetto di un avversario ostico ed esperto come il Chievo. La posizione di classifica è delicata, quando si entra nei playoff aumenta l senso di responsabilità e bisogna gestire le pressioni in modo intelligente. Ho vinto due campionati di serie B, gare come quelle contro il Livorno sono quelle storicamente più difficili e non bisogna assolutamente abbassare la guardia. Ventura, in questo senso, può essere un valore aggiunto: con la sua esperienza può indirizzare i calciatori nella direzione giusta, del resto i granata hanno una rosa di tutto rispetto e possono battere chiunque. Vincendo domenica si metterebbe subito alle spalle la sconfitta del Bentegodi”.

Calciatori come Jallow e Giannetti stanno incontrando difficoltà, ma anche il mister sta concedendo loro poco spazio. Come si gestiscono queste situazioni

“Senza continuità nessun attaccante riesce ad esprimersi nel migliore dei modi. Non seguo sempre la Salernitana e non conosco le motivazioni che possano spingere il tecnico a lasciarli in panchina. Ci possono essere cause fisiche e psicologiche: se un attaccante non è in un periodo felice, però, tenerlo fuori a lungo può comportare una sorta di depressione che rende complesso un recupero futuro. L’allenatore deve recuperare i giocatori, inserirli quanto più possibile per consentirgli di ritrovare l’autostima necessaria. C’è bisogno di tutti nell’arco di un campionato così lungo”.

Ci sono, però, dei calciatori che vivono male un ambiente come quello di Salerno e addirittura risentono del 4 in pagella. In questo caso come ci si comporta?

“La piazza deve essere un valore aggiunto, non un handicap. Se un calciatore a questi livelli si fa condizionare dal 4 in pagella o dai fischi dello stadio, probabilmente ha sbagliato mestiere. Il nostro lavoro non è fatto soltanto di elogi, sarebbe troppo comodo. Personalmente non leggevo mai i giornali, ero il primo ad essere consapevole del rendimento che avevo avuto: nessuno ti mette un quattro per antipatia, evidentemente lo hai meritato e devi essere bravo a trasformare la delusione in uno stimolo positivo. Giocare a Salerno è soltanto un vantaggio"

E’ d’accordo sul fatto che in B la continuità conti più della vittoria di prestigio, ma estemporanea? Ventura afferma che i campionati si decidono ad Aprile...

“Consentitemi di non essere d'accordo con queste affermazioni, secondo me i campionati si decidono proprio in questo periodo e vanno gestiti nell'ultimo mese. Vi faccio l'esempio della mia esperienza a Crotone. Eravamo secondi in classifica, d'accordo col mister rinunciammo alle vacanze natalizie e approfittammo della sosta per lavorare duramente e presentarci ai nastri di partenza in ottime condizioni. Vincemmo tante partite nel bimestre gennaio-febbraio, ad aprile arrivò la matematica certezza del salto di categoria. E' un rischio arrivare ad aprile in situazioni indefinite, a quel punto non si possono fare calcoli e devi vincere per forza e dappertutto”

Squadra che vince non si cambia, è d’accordo?

“A volte gli allenatori cambiano da una partita all’altra a prescindere dal risultato della domenica, ma quando trovi gli automatismi necessari bisogna modificare il meno possibile. Se vinci e giochi bene è giusto non cambiare: un conto è sostituire una pedina anche per esigenze, ma se si stravolge un reparto intero…”

Cerci ancora fermo a zero presenze da titolare dopo sei mesi, un errore acquistarlo?

“Mi fai una domanda un po’ scomoda, Alessio è un mio amico e gli auguro davvero tutto il bene possibile. Quando è andato a Salerno gli ho parlato immediatamente della bellezza della città e della forza della piazza. E’ reduce da una lunga inattività e questa cosa incide molto e per tanto tempo. Non è semplice mettersi al passo con i compagni, specialmente con gli allenamenti di mister Ventura che sono duri. Può dare ancora tanto, se l’allenatore l’ha voluto vuol dire che crede tanto in lui. Servirebbe davvero a questa squadra un calciatore di grande qualità davanti per alzare l’asticella e puntare ai playoff o, addirittura, alla promozione diretta".

Battuta finale sull'altra tua ex squadra, il Livorno ultimo in classifica...

"Il Livorno è la mia ex società, sono stato bene lì. Hanno grosse difficoltà,  è sotto gli occhi di tutti. Salerno è l’ultima spiaggia, Breda è un mio amico dai tempi della Salernitana e sta attraversando un periodo difficilissimo. Ma la Salernitana deve vincere a tutti i costi, non credo possa uscire un pareggio. I granata sono favoriti”.  

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Domenica 5 Maggio 2024
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