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Cosenza, Schiavi sulle dimissioni di Pillon: "Ha fatto una scelta di vita"

di Luca Esposito
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© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com

Intervistato in esclusiva dalla redazione di TuttoSalernitana, il difensore del Cosenza ed ex capitano granata Raffaele Schiavi ha rilasciato una serie di dichiarazioni interessanti che spaziano dall’angolo amarcord con il club di Lotito, dall'infortunio al ginocchio che l'ha costretto a rimanere fermo per quasi tutto il girone di andata, all’attuale emergenza Coronavirus.

Come sta vivendo questo momento Raffaele Schiavi?

“Per noi, come per tutti, è un periodo difficile e ritengo sia inutile parlare di calcio giocato. I problemi veri sono ben altri, anche sui social ripeto ogni giorno che restare a casa è l’unica soluzione per abbattere questo virus. Chiaramente tutti vorremmo tornare in campo domani mattina, ma la vita insegna che ci sono delle priorità”.

Oltre che la salute, però, preoccupa il futuro del calcio e dell’economia italiana…

“Noi calciatori siamo comunque dei privilegiati: per quanto riguarda l’aspetto atletico ci stiamo allenando a casa seguendo il percorso personalizzato della società. Il Governo deve chiarire come faranno quelle famiglie che guadagnano 1400 ero al mese e tra poco avranno grosse difficoltà. Nel resto d’Italia mi sembra abbiano adottato dei provvedimenti più concreti, parlo spesso con i miei amici e mi chiedono come potrà la gente sopperire a questa crisi economica senza precedenti”.

Quanto può essere importante il vostro ruolo di personaggi pubblici per lanciare un messaggio al popolo e che Cosenza vedremo alla ripresa, qualora si ricomincerà?

“Anzitutto dobbiamo sfruttare la popolarità dei social per chiedere alla gente di restare a casa e per strappare qualche sorriso. Dopo tanti giorni chiusi in casa è palese che la situazione diventi insostenibile, noi proveremo a regalare un minimo di spensieratezza pur sapendo che qualcuno continua a sottovalutare una problematica estremamente seria. Quanto al Cosenza, voglio salutare mister Pillon che ha fatto una scelta di vita e ha deciso di riavvicinarsi alla famiglia. E’ rimasto il suo vice (Occhiuzzi ndr), destinato ad una grande carriera perché è un professionista molto preparato. Daremo il massimo per alimentare le speranze salvezza, una piazza del genere non merita di retrocedere”.

Angolo amarcord. Cosa non ha funzionato l’anno scorso, quando avete rischiato di retrocedere con una rosa di livello?

“Nel girone d’andata siamo stati anche terzi in classifica, i valori sulla carta non contano perché parla solo il campo. Ci siamo adagiati nel finale pensando di essere già salvi, alla fine ci siamo ritrovati ai playout. E’ un’annata in cui è andato veramente tutto storto, per fortuna non siamo retrocessi. Con Colantuono avremmo potuto fare molto di più”.

Come vede la Salernitana targata Ventura?

“In panchina c’è un allenatore forte e preparato, la squadra ha idee e gioca a memoria partendo da dietro senza paure. Ci sono giovani come Cicerelli che vogliono emergere, sta dimostrando di essere forte dopo che era stato messo da parte. Ha una marcia in più, è già pronto per le categorie superiori. L’esplosione di Djuric? In passato ha fatto pochi gol, ma fa la differenza. E’ la sua annata: segna, fa esprimere la squadra, è un grande calciatore. Stesso discorso per Akpa Akpro che non c’entra nulla con la serie B, Micai non ha nulla di invidiare a nessuno, Lombardi mi ha impressionato, Migliorini sta crescendo. Rosa che può fare benissimo nei playoff e, chissà, ambire anche alla promozione diretta”.

La sua stagione a Cosenza, ad ora, non è stata fortunata…

“Nel girone d’andata ho avuto un brutto infortunio al ginocchio che mi ha tenuto fermo ai box per tre mesi, ora ho recuperato la condizione e, prima della sosta forzata, stavo trovando continuità. Mi mancano sei gare per battere una sorta di record di presenze in questa categoria, ma naturalmente la salvezza della squadra viene prima di tutto. Se valutiamo i nomi che compongono l’organico, è doveroso crederci fino alla fine. Naturalmente la ripresa è un’incognita, un grande punto interrogativo per tutti. Quando riprenderemo sarà necessario fare una sorta di pre-ritiro, occorre un richiamo di preparatore serio che consenta di riaccendere la spina sul piano psicofisico”.

Quali sono svantaggi e vantaggi di questa sosta così lunga?

“Non credo ce ne siano, siamo tutti sulla stessa barca. Se mentalmente sei forte sarai pronto per giocare, la testa sarà la componente che inciderà di più”.

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Lunedì 20 Maggio 2024
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